22 morti alla Manchester Arena

22 morti alla Manchester Arena

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23 maggio 2017

Manchester è una città blindata. La polizia pattuglia diverse zone a caccia di possibili complici e fiancheggiatori del terrorista autore dell'attentato, che la notte di lunedì ha seminato morte tra i giovani che avevano assistito al concerto della popstar statunitense Ariana Grande. Fonti ufficiali Usa rivelano che a farsi saltare in aria è Salman Abedi, 23enne britannico di origini libiche, già noto alle autorità. Il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, ha sciolto la riserva sulla dinamica: mentre il pubblico composto soprattutto di teenager lasciava la Manchester Arena, impianto da 21mila posti, l'uomo ha azionato l'ordigno tra la folla: 22 i morti, 59 i feriti, tra questi almeno 12 sono bambini sotto i 16 anni, che sono gravi. Il numero dei morti include lo stesso attentatore. Lo ha confermato la polizia, è "morto sulla scena". "Ha agito da solo - ha spiegato Hopkins - Riteniamo fosse in possesso di un ordigno improvvisato, che ha azionato causando questa atrocità". Tra le tre persone sotto arresto, c'è anche il fratello di Abedi. La polizia ha fermato un uomo a Whalley Range, nell'area metropolitana di Manchester e una seconda persona a Fallowfield, quartiere a circa quattro chilometri dal centro di Manchester. Qui gli agenti hanno causato un'esplosione controllata. Poche ore prima era stato arrestato un 23enne a sud della città. Prima degli arresti, il capo della polizia Hopkins aveva esortato la stampa a non "fare speculazioni sull'identità dell'attentatore o fare circolare nomi. Questa è un'inchiesta complessa e ampia ancora in corso. Perché resta da capire se l'attentatore avesse complici o fosse parte di una rete".

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