Al via il laboratorio sperimentale nazionale sulla rigenerazione urbana

Al via il laboratorio sperimentale nazionale sulla rigenerazione urbana

A Roma, presso la sede confederale, sono partiti i lavori del Laboratorio Sperimentale Nazionale sulla Rigenerazione Urbana che si propone di sperimentare "nuove modalità e prassi urbanistiche", in attuazione del protocollo di Intesa Anci/Confcommercio sottoscritto da Sangalli e Fassino nell'aprile del 2015. Il direttore generale Rivolta: "La città è il luogo dove si produce ricchezza"

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12 maggio 2016

Oggi a Roma, presso la sede confederale di Piazza Belli, sono partiti i lavori del Laboratorio Sperimentale Nazionale sulla Rigenerazione Urbana che si propone di sperimentare "nuove modalità e prassi urbanistiche", in attuazione del protocollo di Intesa Anci/Confcommercio sottoscritto da Sangalli e Fassino nell'aprile del 2015. A fare gli "onori" di casa sono stati il direttore generale di Confcommercio Francesco Rivolta e l'architetto Angelo Patrizio responsabile del Settore Urbanistica e progettazione Urbana di Confcommercio. Rivolta nel suo intervento ha sottolineato che, "il nostro è un impegno concreto per combattere la desertificazione urbana perché la tutela dei centri delle nostre città è essenziale per tutte le comunità che la popolano, la animano e producono ricchezza". Il Laboratorio, guidato prorprio dal Settore Urbanistica e Progettazione Urbana di Confcommercio nazionale, è costituito da rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, delle Confcommercio territoriali e della società civile e culturale, per un totale di 80 componenti provenienti da tutto il territorio italiano in rappresentanza di 54 città italiane. Di seguito i quattro punti del protocollo:  a) combattere la desertificazione commerciale dei centri urbani dando corpo ad una serie di strumenti che coinvolgano tutti gli attori in campo. Il "mix" di misure guarda anche all'introduzione di provvedimenti atti a sostenere meccanismi di "fiscalità di vantaggio" e della "cedolare secca" in favore dei proprietari che affittano locali ad uso commerciale garantendo, al contempo, la presenza e la varietà di attività di particolare interesse merceologico, al riconoscimento di un regime fiscale di vantaggio temporaneo (imposta sostitutiva in luogo delle imposte sui redditi) per gli imprenditori che intraprendono un'attività commerciale in aree urbane degradate e, in particolar modo, nei centri storici. b) sensibilizzare le Amministrazioni comunali affinché individuino nei nuovi Piani Regolatori Generali Comunali (PRGC) - o nelle ipotizzabili varianti - le aree oggetto di ambiti di intervento (urbanistici, architettonici, sociali, economici, ambientali, energetici, viari) e approfondiscano poi, nell'ambito dei medesimi regolamenti, le possibili applicazioni e collegamenti ai Bandi diretti ed indiretti per l'utilizzo dei Fondi europei; c) collaborare alla definizione di nuove professionalità (Town Center Manager) da utilizzare per la gestione del territorio e dei centri urbani anche con il contributo che potranno venire dal mondo universitario italiano; d) collaborare nella definizione di progetti condivisi finanziati attraverso Fondi europei.

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