Assofarm per un ddl Concorrenza più pluralista

Assofarm per un ddl Concorrenza più pluralista

A Salerno si è tenuta la trentunesima Assemblea Federale dell-Associazione aderente a Federsalute/Confcommercio. Forte l-opposizione al emendamento approvato dalla Commissione Industria del Senato che fissa al 20% su base regionale il tetto massimo di proprietà di farmacie da parte delle società di capitali.

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2 agosto 2016

La trentunesima Assemblea Federale di Assofarm, riunitasi a Salerno il 29 luglio scorso, dopo aver espresso pieno apprezzamento per i contenuti della relazione di bilancio illustrata dal presidente Venanzio Gizzi, ha ribadito con forza il suo sostegno ai vertici dell'Associazione, in particolare nella battaglia contro il recente emendamento approvato dalla Commissione Industria del Senato nel quale è stato fissato al 20% su base regionale il tetto massimo di proprietà di farmacie da parte delle società di capitali. L'Assemblea, all'unanimità, ritiene che tale misura sia "un viatico alla formazione di alcune grandi concentrazioni in Italia, proprietarie nel mondo della distribuzione del farmaco. Una concentrazione che non riguarderebbe solo i presidi più profittevoli, ma che si potrebbe estendere anche ad una verticalizzazione proprietaria tra farmacie e distribuzione intermedia. Elemento, quest'ultimo che ridurrebbe ulteriormente le marginalità di quelle farmacie escluse da tale concentrazione, mettendo a repentaglio la loro stessa sopravvivenza e, conseguentemente, la copertura farmaceutica in alcune aree del paese. Il limite del 20% sarebbe quindi formalmente limitato alla titolarità dei presidi, ma potrebbe essere superato nella sostanza dei fatturati complessivi". Un provvedimento che sulla carta si pone l'obiettivo di liberalizzare il sistema, nei fatti potrebbe dunque "produrre l'esatto contrario: la formazione di un oligopolio che progressivamente ridurrebbe il numero delle farmacie presenti sul territorio nazionale". Pertanto, l'Assemblea ha dato pieno mandato alla presidenza della Federazione di continuare il proprio impegno, in ogni sede, per un miglioramento dei contenuti del DDL Concorrenza, al fine di "arrivare alla determinazione del limite del 10% per ogni proprietà e su base comunale, allontanando la deriva commerciale e quindi ribadire il valore sanitario delle farmacie".

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