Bankitalia: "l'attività economica resta debole"

Bankitalia: "l'attività economica resta debole"

Nel Bollettino economico Via Nazionale sottolinea che nella prima metà del 2014 l'economia italiana è tornata a indebolirsi. In modesto rialzo, invece, i consumi delle famiglie.

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23 ottobre 2014

Dopo una sostanziale stabilizzazione nella seconda parte del 2013, l'economia italiana è tornata a indebolirsi. Nella prima metà di quest'anno il Pil ha risentito del protrarsi della caduta degli investimenti e, in misura minore, dell'effetto dell'andamento sfavorevole del commercio internazionale sulle nostre esportazioni. Migliorano invece i consumi delle famiglie, che hanno registrato un modesto rialzo. E' quanto emerge dai dati del Bollettino economico della Banca d'Italia. Nel terzo trimestre il Pil avrebbe dunque segnato una nuova, lieve flessione, mentre la ripresa dell'accumulazione di capitale è ritardata dall'elevata incertezza. Nei sondaggi più recenti il miglioramento delle opinioni delle imprese, in atto dal 2013, ha subito una battuta d'arresto, cui hanno contribuito le prospettive sulla domanda e sulla situazione economica generale. La maggioranza delle imprese intervistate nell'indagine autunnale condotta dalla Banca d'Italia prefigura per la spesa per investimenti prospettive ancora incerte. Rimane debole il settore delle costruzioni, nonostante un'attenuazione della flessione del prezzo delle abitazioni. Nella prima metà dell'anno i consumi delle famiglie, in forte caduta dall'avvio della crisi del debito sovrano, sono tornati a crescere, sia pure in misura contenuta. Vi ha contribuito il deciso aumento della fiducia registrato fino alla primavera. Nei mesi estivi le opinioni delle famiglie sul quadro economico generale sono peggiorate; tuttavia nella media giugno-agosto la produzione industriale nei settori dei beni di consumo ha significativamente accelerato e nel terzo trimestre sono lievemente aumentate le immatricolazioni di autovetture. Segnali di stabilizzazione si osservano nel mercato del lavoro: l'occupazione ha ripreso a crescere in primavera, ancorché debolmente, per poi ristagnare in estate; il tasso di disoccupazione si è marginalmente ridotto. La bassa intensità di utilizzo della manodopera e le aspettative delle imprese delineano tuttavia prospettive ancora incerte.

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