Bce: "ripresa moderata ma costante"

Bce: "ripresa moderata ma costante"

Nell'ultimo Bollettino economico Francoforte sottolinea che "i dati più recenti segnalano il protrarsi della crescita nel terzo trimestre dell'anno, con un tasso all'incirca simile a quello del secondo trimestre", e "in prospettiva, il Consiglio direttivo si attende che la ripresa economica proceda a un ritmo moderato ma costante".

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22 settembre 2016

La ripresa economica dell'area euro "proseguirà a ritmo moderato ma costante". Lo sottolinea la Bce nel suo bollettino economico. "Nel secondo trimestre del 2016 l'aumento del Pil in termini reali dell'area è stato pari allo 0,3% sul periodo precedente, dopo lo 0,5 del primo trimestre", ricorda la Banca centrale europea, e "l'andamento è stato sospinto dalle esportazioni nette e dal contributo ancora positivo della domanda interna". "I dati più recenti segnalano il protrarsi della crescita nel terzo trimestre dell'anno, con un tasso all'incirca simile a quello del secondo trimestre", prosegue Francoforte, e "in prospettiva, il Consiglio direttivo si attende che la ripresa economica proceda a un ritmo moderato ma costante".  "La domanda interna continua a essere sorretta dalla trasmissione delle misure di politica monetaria all'economia reale. Le favorevoli condizioni finanziarie e il miglioramento delle prospettive della domanda e della redditività delle imprese seguitano a promuovere la ripresa degli investimenti", si legge ancora nel bollettino, mentre "i sostenuti incrementi dell'occupazione, che beneficiano anche delle passate riforme strutturali, e i prezzi ancora relativamente bassi del petrolio forniscono un ulteriore sostegno al reddito disponibile reale delle famiglie e di conseguenza ai consumi privati".  "In aggiunta, si prevede che l'orientamento fiscale nell'area dell'euro sia lievemente espansivo nel 2016 e che divenga sostanzialmente neutro nel 2017 e nel 2018", sottolinea ancora l'Eurotower, "tuttavia, ci si aspetta che la ripresa economica nell'area sia frenata dalla persistente debolezza della domanda estera, parzialmente connessa all'incertezza in seguito all'esito del referendum nel Regno Unito, nonché dagli aggiustamenti di bilancio necessari in diversi settori e dalla lenta attuazione delle riforme strutturali". 

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