Camere di Commercio: novità in arrivo dal Parlamento e Renzi "apre"

Camere di Commercio: novità in arrivo dal Parlamento e Renzi "apre"

In commissione Affari costituzionali della Camera si attendono gli emendamenti del relatore e del governo. Si va verso una riduzione più graduale degli importi che le imprese pagano ogni anno al sistema camerale, diluita in due anni: al 40% nel 2015 e al 50% al 2016. Renzi: "Troveremo un accordo, ma senza difendere l'indifendibile". Madia: "Nella delega stop ai diritti camerali".

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22 luglio 2014

La delega della riforma della Pa prevede "la cancellazione" dei diritti camerali, ovvero delle somme che le imprese pagano alle camere di commercio ogni anno per i diversi servizi. A spiegarlo è il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che sta seguendo da vicino anche i lavori sul dl Pa, al vaglio della commissione Affari costituzionali della Camera. Il ministro Madia ha fatto sapere che oggi saranno presentati gli emendamenti del Governo, mentre quanto alla possibilità di ricorrere alla fiducia in Aula, dove il dl dovrebbe arrivare venerdì, ha evidenziato: "poi si vedrà", per ora è importante il lavoro della commissione, che ha definito "buono, con molte modifiche". La delega, oltre all'eliminazione dei diritti camerali, prevede anche il trasferimenti del registro delle imprese al Ministero dello Sviluppo economico.   Sempre a proposito di sistema camerale, oggi scenderanno in piazza i lavoratori delle Camere di Commercio, per una manifestazione nazionale che vede insieme le tre categorie di Cgil, Cisl e Uil. Tutte contro i tagli previsti, per ora, dal decreto legge di riforma della pubblica amministrazione, visto che l'abolizione inserita nella delega è stata annunciata solo ieri dalla Madia. Ildimezzamento delle somme dovute dalle imprese al sistema, avrebbe già, infatti, ripercussioni forti sull'occupazione, in un settore che, nel suo complesso, conta oltre 10 mila addetti. Se il dl non cambia, il taglio secco del 50% metterebbe a rischio, stando ai calcoli di Unioncamere, 2.600 posti. E oggi, probabilmente, le Camere di Commercio saranno protagoniste non solo in piazza ma anche in Parlamento, che potrebbe alleviare la riduzione dei diritti camerali almeno nella fase iniziale, ovvero prima dell'attuazione della delega, diluendola in due tranche. Inatnto sulla questione è intervenuto anche il premier Renzi affermando nel corso del suo intervento all'inaugurazione della Brebemi che "noi non siamo contro i corpi intermedi, ma contro i corpi morti intermedi". Il presidente del consiglio si è detto fiducioso che, con le Camere di commercio, alla fine si potrà trovare "un accordo, se le Camere di commercio sono disponibili a ripensare se stesse, perché il cambiamento sia finalizzato a dare una mano alle imprese e ai cittadini". "Non voglio buttar via vino come acqua sporca - ha affermato - ma voi non difendete l'indifendibile". A questo punto Renzi ha citato l'esperienza positiva di numerose Camere di commercio, ma anche "altre realtà" che, a volte, funzionano come "strumenti di compensazione politica, che, con i soldi delle imprese, vanno a giocare una partita di serie B" quando non riescono a giocare in serie A. 

  

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