"Sblocca Italia": dalla Camera ok alla fiducia

"Sblocca Italia": dalla Camera ok alla fiducia

Via libera di Montecitorio alla fiducia posta dal Governo sul decreto legge Sblocca Italia. L'esame riprenderà martedì prossimo con gli ordini del giorno. Il voto finale e' in programma giovedì mattina. Poi il provvedimento dovrà passare all'esame del Senato.

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24 ottobre 2014
 
Retromarcia sull'Iva al 4% sulle ristrutturazioni e sulle novità sugli affitti: il decreto legge Sblocca Italia è destinato infatti a essere riscritto ancora una volta. Le modifiche approvate in commissione Ambiente alla Camera solo qualche giorno fa saranno cancellate, complice il no della Ragioneria generale dello Stato e della commissione Bilancio. Sono una quarantina le misure finite nel mirino dei controllori dei conti e che hanno rallentato l'iter del provvedimento, sul quale il governo  ha chiesto la fiducia ieri e l'aula della Camera ha dato l'ok con 316 voti a favore, 138 no e un astenuto. L'esame del provvedimento riprenderà a partire da martedì prossimo con l'esame degli ordini del giorno, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Le due correzioni principali riguardano due emendamenti presentati dal M5S: il primo prevede, da una parte, la riduzione dell'aliquota Iva dal 10 al 4% sulle ristrutturazioni e, dall'altra, l'incremento al 10% dell'Iva sulle nuove costruzioni. La seconda modifica approvata dalla commissione Ambiente ma oggetto di critiche da più fronti cancella l'obbligo per chi acquista una nuova casa di affittarla per otto anni a canone concordato per poter usufruire dello sconto Irpef del 20%. In entrambi i casi, come d'altro canto hanno rilevato anche i tecnici della Camera, vi sarebbero problemi di copertura. Ragion per cui, una volta che il testo tornerà in commissione Ambiente i deputati dovranno prendere atto della necessità di fare marcia indietro. "Il Turborenzi si impantana", ironizza il deputato M5S in Commissione Ambiente Alberto Zolezzi. Le misure sul tavolo degli imputati sono molte: si va infatti dallo stanziamento di 50 milioni aggiuntivi nel Fondo emergenze nazionali, che dovrebbero andare a favore di Genova e degli altri territori colpiti da calamità, sfruttando il Fondo di coesione nazionale alle norme sulle autostrade. Correzioni che stamattina dovrebbero essere blindate dalla richiesta di fiducia da parte del governo. Una scelta che però non è detto metta la parola fine al tormentato iter del decreto legge: le opposizioni infatti potrebbero decidere di tirare per le lunghe l'esame degli ordini del giorno protraendo i lavori.
 

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