Indicatore Consumi Confcommercio: a novembre consumi in "fermento"

Indicatore Consumi Confcommercio: a novembre consumi in "fermento"

Prosegue l'uscita dalla deflazione

06/17
Roma, 11.01.2017

 

 

 

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a novembre 2016 una crescita dello 0,1% rispetto ad ottobre e dello 0,3% su base annua (tabb. 1 e 2). L'evoluzione dell'ultimo mese conferma, anche in termini di media mobile a tre mesi (fig. 2), la stabilizzazione della domanda da parte delle famiglie che mantengono un atteggiamento prudente verso il consumo in linea con un sentiment che, nonostante sia tornato a crescere a dicembre dopo quattro mesi, si mantiene su livelli inferiori rispetto all'inizio del 2016.

Le incertezze dell'attuale quadro congiunturale si sono riflesse sul clima di fiducia degli imprenditori il cui indice ha registrato, sempre a dicembre, un peggioramento, sintesi di dinamiche settoriali diversificate: gli operatori del commercio al dettaglio e dell'industria manifatturiera hanno espresso, infatti, giudizi positivi, mentre tra quelli delle costruzioni e dei servizi di mercato è prevalso il pessimismo. Il moderato miglioramento rilevato tra gli imprenditori del manifatturiero, il cui clima di fiducia è tornato sui valori di fine 2015, riflette la contenuta tendenza all'incremento dei livelli di attività ed un andamento degli ordini che sembra indicare il permanere di un'evoluzione moderatamente positiva anche all'inizio del 2017.

La tendenza ad un incremento contenuto dell'attività economica, con elementi di discontinuità tra i diversi settori, si continua a tradurre in un'evoluzione del mercato del lavoro che, seppure con toni non particolarmente brillanti, evidenzia un complessivo miglioramento. A novembre, stando alle prime stime, il numero di occupati ha registrato un aumento di 19mila unità sul mese precedente. In termini annui, il confronto presenta una crescita di 201mila unità. Nello stesso mese il numero di persone in cerca di occupazione è aumentato di 57mila unità, evoluzione che ha portato ad un contenuto aumento del tasso di disoccupazione, riflettendo anche la tendenza a porsi sul mercato del lavoro da parte di persone che in passato erano risultate meno attive.

Il dato dell'ultimo mese ha portato ad un incremento degli occupati nella media degli undici mesi del 2016 pari a 268mila unità, la crescita più consistente degli ultimi anni, con una partecipazione al mercato del lavoro che si attesta ai massimi storici. Il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro è consolidato dal permanere di una tendenza alla progressiva riduzione delle ore di CIG autorizzate (-27,5% a novembre su base annua, -15% nel complesso dei primi undici mesi del 2016). 

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

Il modesto incremento registrato in termini congiunturali dall'ICC a novembre è derivato da un aumento sia della domanda relativa ai beni, cresciuta dello 0,2% dopo il calo di ottobre, sia della componente relativa ai servizi (+0,1%).

Per quanto riguarda le singole macro-funzioni di spesa, l'unica variazione positiva di un certo rilievo si è riscontrata per i beni e servizi per la mobilità (+1,0%), che hanno recuperato, in parte, la perdita che si è registrata nel mese precedente, grazie all'incremento delle vendite di auto e moto ai privati. Valori positivi hanno riguardato anche la spesa per i beni e i servizi per le comunicazioni (+0,5%) e quella per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,2%).

Stabile è risultata la domanda per i beni e i servizi ricreativi, per i beni e servizi per la casa, in stagnazione da agosto, per gli alimentari, le bevande e i tabacchi. In contenuta diminuzione sono risultate sia la spesa per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (-0,1%), sia la spesa per l'abbigliamento e le calzature (-0,2%).

LE DINAMICHE TENDENZIALI

La dinamica tendenziale dell'ICC di novembre ha mostrato una crescita dello 0,3%, un dato lievemente inferiore a quello di ottobre. Questo risultato sintetizza una crescita significativa della domanda di servizi (+1,6%) a cui ha corrisposto un calo dello 0,3% della spesa per i beni.

A novembre gli aumenti più significativi, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, si sono riscontrati per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa, cresciuti dell'1,9%, e per i beni e i servizi per le comunicazioni (+1,6%), risultati che hanno rafforzato i dati positivi già registrati ad ottobre.

Più contenuto è stato l'incremento, su base annua, della domanda di beni e servizi per la cura della persona (+0,4%) e di beni e i servizi ricreativi (+0,2%).

In riduzione, anche a novembre, è risultata la spesa per l'abbigliamento e calzature (-1,1%), segmento che dopo la contenuta ripresa del 2015 è tornato ormai da alcuni mesi a registrare un ridimensionamento della domanda. Modeste riduzioni si osservano per i beni e i servizi per la casa (-0,2%), per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,2%) e per i beni e di servizi per la mobilità (-0,1%), tornati a dinamiche negative dopo quasi due anni.

LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di gennaio 2017 si stima, rispetto a dicembre, un aumento dello 0,2%. Nel confronto con gennaio del 2016 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi al +0,9%, un valore che non si registrava da settembre 2013.

PROSSIMA USCITA: 6 febbraio 2017

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