Confcommercio Friuli Venezia Giulia festeggia i primi 70 anni

Confcommercio Friuli Venezia Giulia festeggia i primi 70 anni

Alla celebrazione a Udine sono intervenuti tra gli altri, il presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, e il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli. Presentata un'indagine sul peso del terziario nella regione e un focus sul Jobs Act.

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18 maggio 2015

 

"Questa è la festa di un'associazione unita, che sa fare squadra, ma in cui ogni giocatore ha una storia sua, una storia speciale, che merita di essere raccontata". Le parole di Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, arrivano un attimo dopo i premi speciali che, nel Salone del Parlamento del Castello di Udine, Confcommercio Fvg, in occasione del suo settantesimo compleanno (la stessa età della confederazione nazionale, nata il 29 aprile 1945), consegna a quattro aziende, una per provincia – l'orologeria Giampaolo Cella di Gorizia, la Garden G. Trentin & Figli di Pordenone, la Rigutti abbigliamento di Trieste, la Ferramenta F.lli Piccoli di Udine –, selezionate a rappresentare esperienze imprenditoriali di lunga data. Uno dei passaggi di una cerimonia che vede in apertura il presidente di Confcommercio Udine Giovanni Da Pozzo ricordare la storia ancora più antica dei commercianti locali (dell'"Associazione commercianti, industriali ed esercenti di Udine e provincia" ci sono attestazioni sin dal 1893). Mentre il sindaco Furio Honsell, nei saluti, va ancora più indietro, al XIII secolo e al patriarca Bertoldo che, in una città di poco più di mille abitanti, istituì il mercato. Un passato, quello di Confcommercio, che anche Sangalli evidenzia con orgoglio ricordando i recenti festeggiamenti a livello nazionale e ribadendo il ruolo determinante del terziario nell'economia italiana: «Un mondo di imprese che chiede risposte di fronte ai cambiamenti impetuosi di questi anni. Negli ultimi sette, in particolare, ogni cittadino ha perso mediamente 2.100 euro di consumi». E nel solo primo trimestre 2015 sono venuti meno 23mila esercizi al dettaglio nel paese, ricorda ancora il presidente di Confcommercio, duro contro «una pressione fiscale incompatibile con una ripresa economica» e contro l'ipotesi di aumento dell'Iva per coprire la rivalutazione delle pensioni. Il 2015 "può però essere proprio l'anno della ripresa, grazie anche a Expo e Giubileo", rimarca Sangalli rivolto alla presidente della Regione, ma anche alla vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani, sostenendo, assieme a lei, che "il Friuli Venezia Giulia deve essere una regione ambiziosa». La sfida? «Giocare in attacco anche i prossimi 70 anni, promuovendo il cambiamento e aiutando il terziario perché il terziario non è secondo a nessuno". Da parte del presidente regionale di Confcommercio Alberto Marchiori arriva poi una chiara presa di posizione sulla tassa di soggiorno: «Guai alla sua reintroduzione». La confederazione dice un no secco a un altro balzello. "Sarebbe deleterio per un comparto, quello del turismo, che va invece al più presto rilanciato dopo annate di flessione", rincara la dose Marchiori in un intervento, davanti alla presidente regionale Debora Serracchiani, che tocca tutte le questioni aperte per il terziario. Il presidente di Confcommercio Fvg, ringraziato il suo predecessore Pio Traini per «il prezioso lavoro in tempi difficili», rilancia la critica a burocrazia e fisco che continuano "a mortificare quotidianamente" le piccole e medie imprese e invita anche la politica "ad assecondare i presupposti per la crescita". Con Serracchiani, ma anche con gli assessori di riferimento Bolzonello e Santoro, Marchiori insiste sulla necessità di una riforma del commercio legata a una rivisitazione dell'urbanistica. «Vogliamo dare il nostro contributo e, in sintonia con i sindaci, lavorare per una sinergia tra commercio e centri storici, perché il terziario è una componente di sviluppo delle città. In un territorio che, purtroppo, ha avuto per troppi anni una disequilibrata politica di allargamento della grande distribuzione». Alla presidente della Regione Marchiori parla anche di logistica e infrastrutture, «elementi chiave per uscire dalla stagnazione». Sollecitazione raccolta da Serracchiani, con una sottolineatura in particolare sulla portualità: «Abbiamo ottenuto un'importante apertura di credito dalla Baviera, una prospettiva su cui stiamo lavorando da tempo: la Baviera considera infatti quello di Trieste come il suo porto naturale». Molto attesa anche la presa di posizione della governatrice sulla grande distribuzione: «Le procedure di autorizzazione nel tempo già avviate raddoppierebbero, se portate a termine, la situazione attuale. Quello che abbiamo cercato di fare è stato dunque di fermare le rotative per fotografare l'esistente». Uno stop dovuto al fatto che «la crisi ha riguardato non solo piccole e piccolissime attività commerciali, ma anche quelle più grandi. L'idea di continuare a costruirne altri, di centri commerciali, non è il pensiero sul quale abbiamo continuato a ragionare perché, oggettivamente, non c'erano più spazi per farlo».  Serracchiani ha sottolineato che "sono stati due anni intensi che hanno permesso, attraverso il confronto e la piena collaborazione con Confcommercio, di mettere in campo tutta una serie di misure a favore dei settori del commercio, del turismo e dei servizi, che consideriamo uno dei 'pezzi' fondamentali del nostro sistema produttivo. Siamo una Regione ambiziosa e adesso, dopo essere partiti con il piede giusto, abbiamo davanti un lavoro impegnativo per attuare i provvedimenti che abbiamo avviato e dare una prospettiva al Friuli Venezia Giulia". I dati illustrati da Confcommercio - ha osservato la presidente Serracchiani - ci danno un quadro finalmente positivo, di fiducia degli imprenditori del settore per il prossimo futuro, di voglia di investire. E tra questi dati spicca la crescita dell'occupazione, e in particolare la creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato". Durante i lavori il presidente di Format Ricerche Pierluigi Ascani ha quindi presentato l'indagine congiunturale sul primo trimestre 2015. «Timidi segnali di ripresa che rappresentano una prima controtendenza dal 2011 a oggi», commenta il presidente udinese Da Pozzo di fronte a un miglioramento di fiducia, ricavi e rapporto con le banche. A margine un focus sul Jobs Act: le nuove regole sono state sin qui utilizzate dal 6% delle imprese del terziario Fvg.

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