"Con il provvedimento odierno la BCE si pone molteplici obiettivi, dalla riduzione del rischio generale di default, attraverso maggiore fiducia nella sostenibilità dei debiti sovrani dei paesi periferici dell'eurozona, alla riduzione del costo del credito per le imprese. Se solo il 15% della nuova liquidità attribuibile all'Italia affluisse alle sue micro e piccole imprese, che stimiamo abbiano bisogno in Italia di circa 3,5 miliardi di euro di credito ogni trimestre in più di quanto effettivamente erogato dalle banche, le prospettive di ripresa economica, anche attraverso il canale degli investimenti produttivi, si rafforzerebbero notevolmente". Questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio al piano sul Quantitative Easing deciso dalla Bce.