Confcommercio Pisa: "Turismo e commercio per rilanciare l'economia cittadina"

Confcommercio Pisa: "Turismo e commercio per rilanciare l'economia cittadina"

Il direttore Pieragnoli: "C'è una progressiva estinzione dei negozi di vicinato, oltre 6.800 in tutta la provincia ma con paurosi trend di decrescita. I numeri confermano che il processo di desertificazione commerciale dei nostri centri storici prosegue inesorabile, una emorragia che dobbiamo provare in tutti i modi ad arrestare".

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19 gennaio 2016

Secondo uno studio pubblicato due giorni da Il Sole 24 Ore, la provincia di Pisa risulterebbe nel 2015 la peggiore provincia in Toscana per tasso di imprenditorialità, con una variazione del -6% di nuove aperture commerciali rispetto al 2014. Un dato che va preso con le dovute precauzioni, ma che conferma un andamento tutt'altro che agevole dell'economia provinciale, soprattutto nei settori tradizionalmente chiave. Il centro Studi Confcommercio calcola che nei primi 9 mesi del 2015 il saldo nati-mortalità delle imprese pisane risulta negativo per le attività manifatturiere (-120), ma soprattutto per il commercio (-198 di cui -142 al dettaglio), mentre si difendono in qualche modo i servizi di alloggio e ristorazione (-10). "Troppo spesso sottovalutati se non addirittura ignorati dalle amministrazioni locali, commercio e turismo rappresentano invece una leva chiave dell'economia pisana" – questo il commento preoccupato di Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa: "solo le attività del commercio, alberghi e ristoranti impiegano 35 mila persone e rappresentano il 33% di tutte le imprese provinciali. Una ricchezza che non può essere dispersa". "C'è un dato che consideriamo drammatico" – prosegue il direttore di ConfcommercioPisa: "la progressiva estinzione dei negozi di vicinato, oltre 6.800 in tutta la provincia, seconda in Toscana dietro solo Firenze, ma con paurosi trend di decrescita. I numeri confermano che il processo di desertificazione commerciale dei nostri centri storici prosegue inesorabile, una emorragia che dobbiamo provare in tutti i modi ad arrestare. Ogni volta che chiude un negozio, tanto più se storico, la perdita è irreparabile". "L'obiettivo che ci poniamo per questo 2016 con ancora più forza" – queste alcune tra le proposte di ConfcommercioPisa - "è quello di favorire presso le amministrazioni locali processi di rigenerazione urbana e di rivitalizzazione economica, lavorando sulle leve degli affitti, della tassazione locale, del sostegno alle attività tradizionali e tipiche dei nostri centri storici con regolamenti ed ordinanze ad hoc in tema di nuove aperture".

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