Competitività e crescita, il ruolo delle professioni nel terziario

Competitività e crescita, il ruolo delle professioni nel terziario

Sintesi dell'intervento di Anna Rita Fioroni, Responsabile Confcommercio Professioni

DateFormat

12 ottobre 2016

I numeri della ricerca che abbiamo appena visto ci fotografano una realtà economica in crescita per i servizi e soprattutto per le libere professioni che crescono numericamente  al contrario di tutte le altre occupazioni

I professionisti non ordinistici con p.iva in particolare sono aumentati di quasi il 49 per cento dal 2008 al 2014 e sono gli unici che hanno prodotto maggior reddito nel periodo esaminato. Una constatazione che ci deve far riflettere sulla scelta delle azioni da mettere in campo per questi settori PER FAVORIRNE LA COMPETITIVITA'. Innanzitutto, bisogna prendere atto che una parte importante di queste attività è costituita da professioni che puntano sulla qualificazione e sulle competenze come fattore di competitività e si sono affermate nel tempo sulla base delle esigenze del mercato.

Puntare sulla competitività significa anche dare risposte ad una realtà in cui il mercato  è sempre più complesso ed incerto e in cui gli effetti recenti della crisi si traducono nel progressivo impoverimento di tutte le professioni. Lo studio oggi presentato lo dimostra attestando una diminuzione  del reddito pro capite complessivo per i liberi professionisti pari al 10 per cento nel periodo 2009/2014. 

Inoltre, se si parla di competitività delle professioni non si può dimenticare che il libero professionista in Europa è parificato all'impresa. Con il piano europeo per le libere professioni del 2014 sono individuate le azioni da intraprendere per rafforzare i professionisti  dal lato della competitività.

Il  nostro compito è quindi  quello di individuare proposte volte a favorire la crescita di tutte le professioni in cui il capitale umano qualificato è riconoscibile e crea valore.

Per questo abbiamo pensato insieme  ad un documento snello che riassumesse i nostri valori condivisi, la nostra idea, in punti che abbiamo ritenuto chiave per il professionista nell'era moderna. Il Manifesto per la competitività  si rivolge  in Confcommercio a tutti i professionisti (e alle  loro associazioni) che: 

  • identificano le sfide del futuro che dovranno affrontare;
  • pensano a come i professionisti possano riprendere protagonismo e ruolo nella società e nel mercato; 
  • puntano a rafforzare la loro capacità di operare per basare il proprio lavoro su di una reputazione misurabile e tracciabile, per fare del digitale una delle loro competenze chiave, per innovare nei modelli organizzativi;
  • e chiedono che cambino le regole e le modalità di approccio rispetto ai professionisti, con regole del gioco e politiche di incentivazione fatte a loro misura.

Va inoltre tutelata la scelta consapevole di mettersi in proprio come lavoratori autonomi con adeguate misure anche sotto il profilo del welfare.

DDL Lavoro Autonomo

Il Governo per la prima volta con il Disegno di legge sul lavoro autonomo, ora all'esame del Senato, fa un passo in avanti e presenta una serie di proposte volte a costituire un quadro regolatorio sul lavoro autonomo professionale.

Introduce misure per la competitività valide per tutti i professionisti E NE ABBIAMO APPREZZATE, TRA LE ALTRE:

  1. LA DEDUCIBILITÀ INTEGRALE DELLE SPESE PER LA FORMAZIONE E L'AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE.  Con riguardo alla formazione  va detto che  deve essere coerente con gli obiettivi di qualità e con le esigenze di certificazione dei professionisti in risposta ad un mercato formativo che spesso non rispecchia le concrete necessità.
    Un apporto fondamentale  infatti su questo fronte lo forniscono  le associazioni professionali iscritte al registro del Mise ai sensi della  la Legge 4/2013 per le professioni non organizzate in ordini o collegi. 
    Una legge che va potenziata, per fare in modo che si possano sempre meglio valorizzare le caratteristiche di qualità delle singole associazioni.
  2. L'ESTENSIONE AI PROFESSIONISTI DELLA PARTECIPAZIONE AGLI APPALTI PUBBLICI. 
  3. L'INTRODUZIONE NEL TESTO, DURANTE L'ESAME IN SENATO, DELLA PREVISIONE DEL CONTRATTO DI RETE PER I PROFESSIONISTI. Abbiamo chiesto con insistenza questa misura e ci auguriamo che possa portare frutti anche per sfruttare le nuove opportunità legate all'accesso ai fondi strutturali.
  4. La previsione di MISURE PER LA RICOLLOCAZIONE E PER L'ORIENTAMENTO DEI LAVORATORI AUTONOMI. Ma  dovrà essere chiarito come effettivamente opereranno gli sportelli del lavoro a questo proposito anche perché non sono state stanziate risorse dedicate.

Fondi europei

Inoltre, per la prima volta con la Legge di stabilità 2016 I LAVORATORI AUTONOMI PROFESSIONALI SONO EQUIPARATI ALLE PMI PER L'ACCESSO AI FONDI STRUTTURALI EUROPEI; anche questa una  conquista che richiede però un'attività di programmazione dei bandi adeguata per interpretare al meglio le esigenze dei professionisti e per farne esprimere le potenzialità.

Previdenza

Alcune conquiste per il welfare dei lavoratori autonomi si sono avute ma siamo in attesa di un riordino complessivo della previdenza per il lavoro autonomo professionale.

Un primo passo per trovare adeguate soluzioni sarà la netta distinzione tra i professionisti titolari di partita IVA e lavoratori parasubordinati all'interno della Gestione separata INPS, anche attraverso una specifica evidenza contabile per i professionisti.

In particolare le aliquote contributive nella Gestione Separata, fissate dalla Legge Fornero, sono attualmente tra le più elevate in assoluto. BASTA a continui e annuali interventi per bloccare l'aumento, ci vuole almeno la riduzione strutturale dei contributi per allinearli agli altri lavoratori autonomi. Ci auguriamo che il Governo rispetti l'impegno preso a tal proposito.

E occorre dare spazio con agevolazioni fiscali alla previdenza integrativa volontaria.

Fisco

Sul piano fiscale chiare le nostre proposte che oggi sosteniamo:

  • definire, in modo inequivocabile le caratteristiche dei lavoratori autonomi che sono esclusi dal pagamento dell'IRAP per l'assenza dell'autonoma organizzazione;
  • operare un ulteriore adeguamento della deduzione Irap attualmente spettante ai lavoratori autonomi in relazione alla base imponibile, elevando l'importo ora riconosciuto di 13.000 euro nel più congruo importo di 20.000 euro;
  • abbandonare completamente l'utilizzo degli studi di settore come strumento di accertamento e valorizzare, invece, le potenzialità dello stesso come elemento di "compliance".

Credito

Occorre superare distinzioni e appesantimenti burocratici che determinano incertezza per l'accesso al credito dei  professionisti.

Tra questi segnaliamo che occorre chiarire una volta per tutte che tutti i professionisti possono accedere ai Confidi, purtroppo infatti  ancora circolano interpretazioni restrittive che impediscono alle P.iva professionali di fruirne.

Concludo annunciando per il prossimo anno l'avvio del percorso che porterà alla Federazione delle associazioni delle professioni all'interno di Confcommercio per consolidare l'attività di coordinamento svolta sino ad ora.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca