Confcommercio Roma: "Sì al tridente pedonalizzato ma che non diventi solo un museo a cielo aperto"

Confcommercio Roma: "Sì al tridente pedonalizzato ma che non diventi solo un museo a cielo aperto"

Lettera del presidente Cerra a Repubblica: "Pedonalizzare non significa semplicemente transennare un pezzo di città, ma mettere in campo un progetto di sviluppo integrato dell'area".

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20 ottobre 2014

 

"La pedonalizzazione del tridente è un progetto che ci ha visto e ci vede favorevoli: Roma deve avere un'area pedonale che ne valorizzi il territorio e il patrimonio culturale, artistico e commerciale". Inizia così la lettera scitta dal presidente di Confcommercio Roma, Rosario Cerra al quotidiano "la Repubblica" sul tema della pedonalizzazione del cosiddetto "tridente" del centro storico della città ossia l'area tra piazza del Popolo, via del Babuino e Ripetta. "Fin dal primo momento però - scrive Cerra -  abbiamo lanciato un allarme: pedonalizzare non significa semplicemente transennare un pezzo di città, ma mettere in campo un progetto di sviluppo integrato dell'area. La nostra preoccupazione, infatti, era relativa al modo in cui, quella che era una buona idea, sarebbe stata realizzata. Ed oggi, purtroppo, i nostri timori sono stati confermati: nel passaggio dalla progettualità alla messa in opera sono emersi in maniera evidente tutti i limiti di un'operazione che, portata avanti a tappe forzare motivate con la scusante "o si parte così o non si farà mai", presenta innumerevoli criticità. Criticità su cui, come associazione, siamo intervenuti con tempestività e approccio propositivo, riuscendo ad attutire fin da subito, insieme agli assessori Improta e Leonori, alcune problematiche che rischiavano di mettere in ginocchio il tessuto produttivo del tridente. Tant'è che la versione attuale è molto diversa da quella inizialmente predisposta e propostaci dal Comune. Ma non basta, bisogna intervenire con urgenza per garantire il diritto alla mobilità commerciale e alla raggiungibilità dell'area. Il punto infatti, non è liberare aprioristicamente il tridente da auto e motorini, ma garantire al tessuto economico del territorio di non ritrovarsi in un museo a cielo aperto a cui diventa impossibile accedere per lavoratori, titolari di esercizi commerciali, turisti, clienti di ristoranti e negozi. Ma, ancora di più, la sfida è quella di far coincidere la liberazione dal traffico con un piano di vivibilità e, soprattutto, di vitalità del tridente. Al paragone con un "museo a cielo aperto", preferisco quello con un "palcoscenico unico al mondo" dove dare vita ad un percorso di eventi, iniziative, progettualità che coinvolgano tutti gli attori del territorio: cittadini, imprese, esercizi commerciali. Per far crescere il territorio dal punto di vista culturale, turistico, economico e della qualità della vita. Come Confcommercio Roma stiamo facendo e continueremo a fare la nostra parte per apportare i correttivi necessari a sostegno di imprese e cittadini. Ma, soprattutto, per far "vivere" davvero il tridente, a beneficio della nostra comunità, dei visitatori e dei turisti".

 

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