Confcommercio Veneto: nasce il primo Confidi della regione

Confcommercio Veneto: nasce il primo Confidi della regione

Si chiama Fidimpresa & Turismo, è un'emanazione di Confcommercio che nasce dalle province di Venezia e Belluno per estendersi a tutto il Veneto. A sancirne l'avvio, le assemblee straordinarie di Fidimpresa Veneto e di Fiditurismo Jesolo. Agriturismi, "riforma di carta. Persa la vocazione agricola, sono di fatto strutture turistiche".

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31 ottobre 2014

 

Nasce il primo Confidi del commercio e del turismo del Veneto. Si chiama Fidimpresa & Turismo, è un'emanazione di Confcommercio che nasce dalle province di Venezia e Belluno per estendersi a tutto il Veneto. A sancirne l'avvio, le assemblee straordinarie di Fidimpresa Veneto e di Fiditurismo Jesolo. Lo scopo era quello di unificare in un unico organismo i consorzi fidi di garanzia per il commercio e il turismo. Obiettivo raggiunto in tempi brevi, a testimonianza dell'efficienza di un sistema che funziona, che non fa proclami ma agisce. Il nuovo Consorzio, per il quale l'azione di Confcommercio Unione Venezia è stata determinante, conta oltre 10mila soci, 450 milioni di affidamenti, 35 milioni di patrimonio e 175 milioni di garanzie a favore del più importante comparto economico della nostra regione.  "Questa è la concretezza degli imprenditori, che alla politica rispondono con la capacità di fare le cose e non solo di annunciarle - afferma il presidente di Fidimpresa Veneto Massimo Zanon - Una risposta alle lungaggini della politica che invoca tanti cambiamenti, ma di fatto decide poco. Con questa aggregazione gli imprenditori del settore hanno voluto creare un organismo che abbia capacità competitiva e forza economica, soprattutto nei confronti del sistema bancario per far ottenere alle imprese associate il credito necessario a prezzi calmierati, per migliorare e razionalizzare i costi e le azioni a favore delle attività che operano nelle province di Venezia e Belluno, ma che guarda contemporaneamente a tutto il territorio regionale". I due presidenti dei consorzi aggregati, Massimo Zanon e Alessandro Rizzante, hanno lavorato con il pieno appoggio delle imprese associate perché nelle province di Belluno e Venezia possa finalmente esserci un riferimento unico, qualificato e professionalmente riconosciuto per rispondere con la propri capillare organizzazione, che si avvale anche degli uffici territoriali del sistema Confcommercio-pubblici esercizi e dell'Associazione degli Albergatori delle due province.

 

Agriturismi, "riforma di carta. Persa la vocazione agricola, sono di fatto strutture turistiche"

Si ampliano i giorni di apertura per la ristorazione e il numero degli ospiti per l'alloggio, aumenta la percentuale di prodotti aziendali. "Ma quella sugli agriturismi è una riforma di carta". Questo il giudizio di Confcommercio Veneto che, in merito alla nuova legge regionale in materia, si chiede come quelli offerti dagli agriturismi si siano trasformati nel tempo da servizi ‘complementari' - così come stabilisce da sempre la legge - in servizi preponderanti. "La funzione dell'agriturismo – ricorda il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon – nasce come complementarietà dell'attività agricola, ma quest'ultima risulta oggi snaturata a favore di una funzione prevalentemente turistico-ricettiva e della ristorazione, dove la ‘famosa' complementarietà consiste nel costruire piscine e organizzare banchetti di nozze con menu che, per varietà di prodotti presenti, difficilmente un'attività agricola potrebbe consentire. Siamo onesti, se gli agriturismi, ‘complice' anche l'impossibilità di effettuare i controlli necessari a far rispettare la legge, si sono evoluti in questa direzione, tanto varrebbe inquadrarli nel mercato della ristorazione e del turismo, con lo stesso panorama legislativo, amministrativo, fiscale e del lavoro i cui si muovono ad esempio alberghi e ristoranti". "Anziché investire tempo e risorse per far crescere questo settore border line non sarebbe meglio per tutti  investire in un aumento della competitività  complessiva lavorando ciascuno al massimo nel proprio ambito di competenza - conclude Zanon - per ottimizzare l'uso delle risorse pubbliche e ricreare in tal modo lavoro vero e buono?".

 

 

 

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