La voglia di viaggiare degli italiani resta forte

La voglia di viaggiare degli italiani resta forte

L'indice di fiducia elaborato da Confturismo-Confcommercio, in collaborazione con l'Istituto Piepoli, fa segnare a luglio quota 65, un punto in meno rispetto a giugno. Patané: "nonostante il clima di insicurezza ed incertezza, il turismo resta un driver di crescita essenziale dell'economia italiana".

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4 agosto 2016

Nel luglio scorso l'indice di fiducia del viaggiatore italiano, elaborato da Confturismo-Confcommercio in collaborazione con l'Istituto Piepoli, ha toccato quota 64 punti, in leggera diminuzione rispetto al risultato di giugno (65 punti), ma sempre vicino al massimo storico nonostante gli attentati di matrice terroristica. In calo la propensione a viaggiare sia nel breve che nel lungo periodo (3 e 12 mesi), giù rispettivamente di 2 e 4 punti.

"Il settore è molto legato a fattori macroeconomici e geopolitici, ma nonostante il clima di insicurezza ed incertezza che si respira a livello globale, il turismo continua ad essere un driver di crescita essenziale dell'economia italiana", commenta il presidente di Confturismo, Luca Patanè.

La motivazione principale di viaggio resta la voglia di riposarsi (sei italiani su dieci), mentre la durata media dei viaggi previsti per il prossimo trimestre diminuisce leggermente a 6,9 notti per vacanza. Quasi un italiano su due, inoltre, farà una vacanza lunga di 7 o più notti. A livello di destinazione, otto italiani su dieci preferiscono l'Italia come meta per i prossimi tre mesi, con Puglia, Toscana, Sicilia ed Emilia Romagna in cima alle preferenze.

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