Consumi e fiducia restano al palo, gli 80 euro non cambiano il quadro

Consumi e fiducia restano al palo, gli 80 euro non cambiano il quadro

Nel secondo semestre 2014, secondo quanto emerge dall'Outlook Italia Confcommercio-Censis, per il 44% delle famiglie la capacità di spesa è peggiorata, mentre quasi il 70% guarda con incertezza o pessimismo ai prossimi mesi. Il 76% di quanti hanno riscosso il bonus da 80 euro non ha mutato in modo sostanziale la propria capacità di consumo. Pil -0,2% nel 2014 e +0,6% nel 2015, consumi rispettivamente +0,2% e +0,7%.

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15 ottobre 2014

Consumi fermi e clima di fiducia in deterioramento: è questo il quadro del secondo semestre 2014 in base ai risultati che emergono dall'Outlook Italia Confcommercio-Censis, presentato nel corso di una conferenza stampa svotasi presso la sede nazionale della Confederazione. Dalla ricerca emerge che per quasi una famiglia su due (il 44%, per l'esattezza) la capacità di spesa è peggiorata, mentre quasi il 70% guarda con incertezza o pessimismo ai prossimi mesi. In questo quadro anche i modelli di consumo stanno mutando rapidamente e la parola d'ordine è "contenimento delle spese", ricerca dell'offerta migliore anche e soprattutto attraverso l'uso massiccio di Internet. Anche perché per 13 milioni di famiglie le bollette e le tasse "si mangiano" gran parte del reddito deprimendo ogni propensione a nuovi consumi. E a poco sembra essere servito, finora, il bonus degli 80 euro in busta paga visto che ben il 76% dei percettori non ha mutato in modo sostanziale la capacità di consumo. Quanto al suo utilizzo, invece, il 60,5% lo ha impiegato per comprare prodotti alimentari e il 55,8% per le utenze domestiche. Mentre, guardando al 2015, il 40% pensa che il bonus non cambierà la sua capacità di spesa e il 31% che servirà per pagare le spese fisse. E anche chi avrebbe la possibilità di incrementare consistentemente le proprie capacità di spesa non utilizzerebbe queste risorse per maggiori consumi, preferendo risparmiare: oltre 19 milioni di famiglie sono di questa opinione. Date queste premesse, insomma, sembra difficile poter incentivare i consumi se non con misure diverse dalle poche adottate fino ad oggi. L'Outlook, infine, rende visibile un calo di fiducia anche nei confronti dell'attuale Governo: scende al 58,7% (era il 76,7% nell primo semestre) la quota di chi nutre fiducia sulle possibilità che il governo porti a compimento le risorse annunciate. Nel corso della conferenza stampa il responsabile dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, ha anche reso note le nuove stime macroeconomiche relative a Pil e consumi. Il primo scenderà dello 0,2% quest'anno e risalirà dello 0,6% nel 2015, mentre i secondi cresceranno di appena lo 0,2% nel 2014 e dello 0,7% l'anno prossimo.

 

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