Cottarelli alza la voce: "se la spending è un bancomat a rischio il calo delle tasse"

Cottarelli alza la voce: "se la spending è un bancomat a rischio il calo delle tasse"

Forte denuncia del commissario incaricato dei tagli alla spesa pubblica: "si sta diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali''.

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31 luglio 2014
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'emendamento, votato alla Camera nel decreto P.a, che consente 4mila pensionamenti nella scuola. Per coprire i costi si sono usati i risparmi futuri della spending. Il commissario Carlo Cottarelli, alle prese con il puzzle della spesa pubblica, ha allora acceso il computer e riempito una nuova pagina del suo blog per lanciare l'allarme. ''Se si utilizzano risorse provenienti da risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa - ha spiegato chiaramente -  il risparmio non potrà essere utilizzato per ridurre la tassazione su lavoro''. E solo riducendo le tasse sul lavoro - ha aggiunto - si può creare nuova occupazione. L'intervento di Cottarelli svela inoltre quello che appare come un nuovo trucco della politica. ''Si sta diffondendo la pratica - scrive il commissario - di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali''. Insomma, spiega con malcelata ironia il titolo del blog: ''La revisione della spesa come strumento per il finanziamento di nuove spese''. Il problema è che il governo sta già faticando a trovare le risorse (almeno 10 miliardi) per stabilizzare il bonus di 80 euro nel 2015, alle quali si aggiungono altri risparmi per fare fronte alla riduzione (per circa 4,5 miliardi) del deficit, necessario per portarlo se non al ''pareggio'' almeno in carreggiata. Invece sono già stati impegnati per il 2015 ben 1,6 miliardi di risparmi ancora da trovare. Come? prima con la legge di stabilità dove si spiega che la spending serve per evitare il taglio delle agevolazioni fiscali, poi nel decreto P.a per finanziare il pensionamento dei funzionari anziani. Ora di nuovo nel decreto P.a per per l'introduzione di quella 'quota 96' che consente di evitare dei simil-esodati nella scuola. Alla fine rischiano di scattare tagli lineari oppure, nella
migliore delle ipotesi, si legifera creando una ''situazione paradossale in cui la revisione della spesa (futura) viene utilizzata per facilitare l'introduzione di nuove spese''. Chiaro, ammette Cottarelli, ''possono sussistere mille buoni motivi per alcune nuove spese'', ma ''se il Parlamento legittimamente decide di introdurre nuove spese dovrebbe contestualmente coprirle con tagli di spesa lineari di pari entità''. Magari ''individuandoli tra le proposte di revisione già presentate''. 

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