"Bussola" di Confcommercio e Fipe anche per i bar

"Bussola" di Confcommercio e Fipe anche per i bar

Presentato il Manuale di Business del Bar, "Il bar del futuro. Nuovi consumi, nuove tecnologie, nuove competenze", quarto volume della collana editoriale "Le Bussole". Ogni giorno sono venti milioni le persone che entrano in un bar, effettuando 14 milioni di transazioni commerciali e spendendo 50 milioni di euro. Nel 2013 hanno chiuso 13.025 attività.

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19 novembre 2014

"Oggi il bar non è più semplicemente un luogo di consumo, ma un luogo scelto del cliente per trascorrere un tempo di qualità". Non a caso, "il consumatore italiano, a differenza di ciò che avviene nel resto dei Paesi europei, considera la qualità (e non il prezzo) l'elemento trainante nelle scelte di consumo". E' quanto si legge nel "Manuale di Business del Bar", quarto volume de "Le Bussole", collana editoriale di Confcommercio, presentato a Roma presso la sede nazionale della Confederazione nel corso del convegno "Il bar del futuro. Nuovi consumi, nuove tecnologie, nuove competenze", organizzato dalla Fipe. Il manuale individua, in particolare, alcuni trend della domanda attuale che caratterizzano il consumo al bar, dagli stili alimentari consapevoli alla valorizzazione del proprio tempo, dalla ricerca dell'innovazione alla responsabilità sociale. E soprattutto ha lo scopo di mettere a disposizione delle imprese gli strumenti per leggere il cambiamento e migliorare la redditività delle gestioni. Per questo affronta, con linguaggio pratico e operativo, i temi fondamentali della vita di un'impresa: dalla formazione del prezzo al conto economico, dalla scelta della location alla gestione del personale fino alla comunicazione verso i clienti e all'innovazione tecnologica. La pubblicazione contiene anche una messe di dati assai significativi. Per cominciare, si apprende che ogni giorno sono venti milioni le persone che entrano in un bar effettuando 14 milioni di transazioni commerciali e spendendo 50 milioni di euro. La spesa va dai 2,20 euro medi per la colazione ai 6,40 per il pranzo, per una spesa media complessiva di 3,50 euro. Il settore "pesa" per circa un quarto sul totale dei consumi alimentari fuori casa delle famiglie (18 miliardi su 72), genera un valore aggiunto di 7 miliardi di euro e occupa 360mila  persone. Le consumazioni si indirizzano perlopiù sulle bevande calde, che rappresentano il 37% del totale. Quanto alla scelta del bar, è decisivo il criterio di prossimità: solo il 5,6% degli italiani sceglie infatti sulla base del prezzo. Il totale dei bar sul territorio nazionale sfiora le 130mila unità, ma se si aggiungono le strutture ubicate in alberghi, campeggi, stabilimenti balneari, discoteche, si arriva a un totale di 171.718, la metà dei quali nelle regioni del nord. Non a caso, è la Lombardia a guidare la classifica con 21mila bar, ma è forte la diffusione anche in Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Campania. I problemi, tuttavia, non mancano: i bari che hano chiuso nel 2013 sono stati 13.025 mentre è in forte crescita il numwero di attività gestite da imprenditori stranieri (+50% rispetto al 2011), a cominciare dai cinesi. ovviamente c'entra la crisi, ma anche l'emergere di nuovi bisogni dei consumatori che hanno dato vita a nuovi modelli di offerta che hanno messo ai marginbi del mercato le imprese che non hanno saputo vedere il cambiamento.

 

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