Istat: "Da misure su fisco benefici per 11,3 miliardi di euro"

Istat: "Da misure su fisco benefici per 11,3 miliardi di euro"

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15 aprile 2014

 

Le misure sul fisco previste nel Def porteranno a un "beneficio netto annuale sotto forma di minore imposta netta pari a circa 11,3 miliardi di euro". Lo ha detto il presidente dell'Istat, Antonio Golini, durante un'audizione alla Camera sul Documento di economia e finanza presentato dal governo. Golini si riferisce alla "rimodulazione delle detrazioni Irpef sul lavoro dipendente per le fasce piu' basse di reddito (reddito lordo fino a 25 mila euro) e la riduzione dell'Irap per le imprese" e aggiunge che "nel complesso si stima un beneficio netto effettivo annuale sotto forma di minore imposta netta pari a circa 11,3 miliardi di euro. Di questi circa 1,8 miliardi di euro sono l'effetto aggregato delle variazioni gia' approvate con la precedente Legge di stabilita', mentre circa 9,5 miliardi di euro sono riferiti alle nuove misure previste nel Def 2014". Secondo il presidente dell'Istat, sul 2014  "saranno pari a circa 7 miliardi di euro, per effetto dell'introduzione del provvedimento a partire dal mese di maggio". Golini ha poi affrontato il tema del teglio Irpef:  "lo sconto sull'Irpef deciso dal governo portera' 714 euro all'anno in piu' nel bilancio delle famiglie piu' povere. Il beneficio relativo della revisione Irpef, misurato come minore imposta in rapporto al reddito della famiglia di appartenenza dei beneficiari - ha detto Golini - passa dal 3,4% del quinto di reddito piu' povero (ottenuto ordinando le famiglie in base al reddito equivalente e dividendole in cinque gruppi di pari numerosita') allo 0,7% del quinto di reddito piu' ricco. In valore assoluto, il guadagno medio annuo per beneficiario e' pari a 714 euro per le famiglie piu' povere del primo quinto, 796 euro per le famiglie del secondo, 768 euro per quelle del terzo quinto, 696 per quelle del quarto quinto e 451 per le famiglie piu' ricche". Analizzando il quadro macro ecreconomico, il presidente dell'Istat ha spottolineato che il Pil nel primo trimestre di quest'anno e' previsto in leggera accelerazione rispetto al quarto trimestre del 2013 (+0,2%). "La moderata ripresa produttiva dovrebbe continuare con ritmi pressoche' analoghi nei restanti trimestri dell'anno in corso". "Nei prossimi trimestri, l'evoluzione dell'attivita' economica e' attesa proseguire secondo ritmi moderatamente positivi - ha detto Golini - e sarebbe favorita anche dal graduale venir meno di alcuni dei principali fattori di incertezza. Quest'ultima, tuttavia, continuerebbe a mantenersi elevata in specifici comparti produttivi. Sulla base delle informazioni congiunturali piu' recenti, i ritmi produttivi dell'industria (al netto delle costruzioni) sono attesi in aumento nel primo trimestre 2014 (+0,5% rispetto al quarto trimestre del 2013, quando erano aumentati dello 0,7%)". Secondo Golini, "le indicazioni di un moderato miglioramento dei ritmi di attivita' economica, pur diffusi in misura differenziata tra i comparti produttivi, porterebbero a delineare un percorso di moderata espansione del prodotto lordo nel corso del 2014. In particolare, nel primo trimestre 2014, il Pil e' previsto in leggera accelerazione rispetto al quarto trimestre del 2013 (+0,2%). La moderata ripresa produttiva dovrebbe continuare con ritmi pressoche' analoghi nei restanti trimestri dell'anno in corso. Vi contribuirebbero positivamente le componenti interne di domanda; il sostegno fornito dalla domanda estera netta e' invece atteso in significativa attenuazione rispetto al precedente biennio, a seguito di un maggiore incremento delle importazioni rispetto alle esportazioni, trainato dal recupero di domanda interna". "Su questo scenario incidono gli effetti macroeconomici dei provvedimenti contenuti nel Def 2014. Le misure previste sul fronte delle minori entrate e maggiori uscite sono in larga
parte attese avere effetti espansivi nel breve e medio termine attraverso uno stimolo ai consumi e in parte agli investimenti. L'effetto congiunto di questi provvedimenti puo' sostenere la crescita del Pil di 0,2 punti percentuali su base annua. Al netto degli interventi di copertura delle maggiori spese e minori entrate previste nel Def, l'effetto positivo della crescita potrebbe essere ridotto a circa 0,1 punti percentuali"
 

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