A luglio la disoccupazione sale al 12,6%

A luglio la disoccupazione sale al 12,6%

Il mese scorso si sono 'persi' mille occupati al giorno. Il tasso di senza lavoro tra i giovani è calato al 42,9%: 0,8 punti in meno su giugno, ma in rialzo di 2,9 punti sul luglio 2013. Forti disparità territoriali: nel secondo trimestre al Sud il tasso supera il 20%. Stranieri in crescita, calano i tempi pieni.

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29 agosto 2014

 

A luglio, secondo i dati Istat, gli occupati sono 22,36 milioni, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente (-35 mila) e dello 0,3% su base annua (-71 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce di 0,1 punti percentuali sia in termini congiunturali sia rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3,22 milioni, aumenta del 2,2% rispetto al mese precedente (+69 mila) e del 4,6% su base annua (+143 mila). Il tasso di disoccupazione è pari al 12,6%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,5 punti nei dodici mesi. I disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 705 mila. L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età e' pari all'11,8%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,1 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 42,9%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 2,9 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-28 mila) e dell'1,1% rispetto a dodici mesi prima (-159 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua. Nel secondo trimestre 2014 il tasso di disoccupazione e' pari al 12,3%, in crescita di 0,2 punti percentuali su base annua; per gli uomini l'indicatore rimane stabile all'11,5%; per le donne sale dal 12,8% di un anno prima all'attuale 13,4%. Aumentano i divari territoriali, con l'indicatore pari all'8,4% nel Nord (+0,3 punti percentuali) e al 20,3% nel Mezzogiorno (+0,5 punti), mentre rimane stabile al 10,8% nel Centro. Rallenta la riduzione tendenziale del numero di occupati (-0,1%, pari a -14.000 unita' in un anno), dovuta all'aumento nel Nord (+0,3%, pari a +36.000 unita') e nel Centro (+0,8%, pari a 40.000 occupati) a fronte del nuovo calo nel Mezzogiorno (-1,5%, pari a -90.000 unita'). Si interrompe la flessione per gli uomini a cui si associa una lieve riduzione per le donne (-0,2%, pari a -15.000 unita'). Al persistente calo degli occupati di 15-34 anni e dei 35-49enni (-4% e -1,6%, rispettivamente) continua a contrapporsi la crescita di quelli con almeno 50 anni (+5,5%). La riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-105.000 unita') si accompagna alla crescita di quella straniera (+91.000 unita'). In confronto al secondo trimestre 2013, il tasso di occupazione degli stranieri (58,7%) segnala un aumento di 0,6 punti percentuali a fronte della stabilita' di quello degli italiani (55,4%).  Nell'industria in senso stretto riprende la crescita dell'occupazione (+2,8%, pari a 124.000 unita'), dovuta solo alla componente maschile, mentre prosegue la contrazione di occupati nelle costruzioni (-3,8%, pari
a -61.000 unita') e nel terziario (-0,6%, pari a -92.000 unita').
 
 

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