Expo 2015, Confcommercio Pisa contro la Regione

Expo 2015, Confcommercio Pisa contro la Regione

Esclusa la Torre pendente dal simbolo che la Toscana porta all'Esposizione. La presidente Grassini: "la Regione meno si occupa di turismo meglio è. Pisa è come una fanciulla sedotta da mille illusioni, ma presto abbandonata da un inesorabile principio di realtà".

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27 marzo 2015

"La regione Toscana si permette agilmente di non inserire l'immagine della Torre di Pisa nel logo ufficiale di Expo 2015. L'Unesco elegge la pizza al posto della Luminaria. Bocciata come capitale della cultura, declassata dallo studio della Bocconi sul turismo, l'eccellenza dell'aeroporto sfuggita di mano, Pisa è come una fanciulla sedotta da mille illusioni, ma presto abbandonata da un inesorabile principio di realtà".  E' Federica Grassini, giovane imprenditrice, presidente di Confcommercio Pisa, a commentare in questo modo la clamorosa decisione della regione di escludere la Torre di Pisa dal simbolo di Expo 2015: "La regione toscana meno si occupa di turismo meglio è. Ricordiamo fin troppo bene, purtroppo, il clamoroso autogol della campagna di comunicazione 'Voglioviverecosì'. E stendiamo un velo pietoso sull'efficacia quasi nulla di Toscana Promozione". Il dito rivolto contro la Regione, non risparmia Pisa e coloro che hanno deleghe in materia di turismo: "impegniamo fin troppe risorse di energia, tempo, soldi, uomini a cercare in giro riconoscimenti esterni, e puntualmente restiamo con un palmo di naso. Becchi e bastonati, direbbe giustamente il vecchio adagio. Paghiamo la Bocconi per farci dire tutte le cose che non funzionano e poi, nessuno vigila sul fatto che in regione stanno varando un logo che esclude un simbolo mondiale come la Torre di Pisa da Expo 2015". Secondo la numero uno di ConfcommercioPisa ad essere sbagliato è il metodo: "la priorità dovrebbe essere quella di risolvere i tanti problemi nel sistema di accoglienza cittadino. La generale mancanza di informazioni, il coordinamento, servizi pubblici scadenti e di difficile fruizione, tariffe alle stelle, degrado urbano, situazioni offlimits, abusivismo ad altissima intensità. E poi, supporto agli operatori del turismo, incentivi all'accoglienza, necessità di una programmazione degli eventi di richiamo turistico che veda coinvolto il commercio cittadino e fatta con almeno 12 mesi di anticipo, in modo da avere tempo per promuoverla in Italia e all'estero in tempi congrui a ricavarne il massimo profitto, in termini di presenze e, di conseguenza, di introiti, l'uso efficace e intelligente dei social, secondo una precisa identità di città. Queste sono le priorità alle quali dovremmo pensare e che sfuggono dai radar dei nostri amministratori locali. Invece di cercare all'esterno conferme che a questa condizioni troveremmo difficilmente, sarà bene ripartire da Pisa e pensare a risolvere i suoi non pochi problemi".

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