Porti, "preoccupa lo scontro sulla riforma"

Porti, "preoccupa lo scontro sulla riforma"

Assemblea generale di Federagenti: per il presidente Pappalardo "la partita che si gioca non può essere unicamente politica. In ballo non c'è uno scontro di poteri che ha per protagonisti governo e regioni, in ballo c'è il futuro dei porti italiani".

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20 maggio 2016
Sulla riforma dei porti, la Federazione degli agenti marittimi "non intende abbassare la guardia" perché "la partita che si gioca non può essere unicamente politica. In ballo non c'è uno scontro di poteri che ha per protagonisti governo e regioni, in ballo c'è il futuro dei porti italiani". Questo il messaggio che a Bonagia (Trapani) ha portato il nuovo presidente di Federagenti, Michele Pappalardo, alla 67/ma assemblea generale dell'Associazione, che unisce gli agenti raccomandatari marittimi e aerei e agenti e
mediatori marittimi d'Italia. "Con la riforma dei porti - ha detto Pappalardo - in ballo c'è la capacità di fare degli scali italiani e della logistica un valore aggiunto, e non un disvalore per il Paese. Ci preoccupa e non poco la deriva che, specie nell'imminenza della nomina dei nuovi presidenti, può assumere il dibattito sulla riforma con una nuova versione del manuale Cencelli per la scelta dei presidenti. Ci preoccupa - ha aggiunto - l'assetto della governance dei porti, che apparentemente emargina gli operatori portuali dalle stanze dell'Autorità di sistema nelle quali verranno compiute le scelte. Abbiamo auspicato ed auspichiamo che il ruolo degli operatori non sia solo
consultivo, ma possa incidere in modo determinante sull'assetto dei porti, sia attraverso l'inserimento di tecnici espressi dalle competenti categorie professionali nel comitato di gestione, sia attraverso un reale potere da attribuire ai tavoli di partenariato". 

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