Vacanze estive per 35 milioni di italiani

Vacanze estive per 35 milioni di italiani

Secondo Federaberghi aumentano del 3,2% rispetto allo scorso anno gli italiani in vacanza tra giugno e settembre. La spesa media cala da 869 a 838 euro, mentre il giro di affari cresce del 2,2%. Bocca: "ottima performance, sono numeri importanti che fanno riflettere".

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4 agosto 2017

Ottima performance per il turismo estivo: aumentano del 3,2% rispetto allo scorso anno gli italiani in vacanza tra giugno e settembre. Secondo l'indagine di Federalberghi, saranno infatti 34,4 milioni, il 56,6% della popolazione. La spesa media complessiva stimata (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) risulta in calo rispetto al 2016, passando da 869 a 838 euro (-3,57%). Il giro di affari si attesta sui 22 miliardi di euro, in crescita del 2,2% rispetto al 2016. "Il bilancio positivo dei mesi di giugno e luglio e le previsioni relative ai mesi di agosto e settembre confermano che l'estate 2017 sarà caratterizzata da un'ottima performance", commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. Agosto rimane il mese per eccellenza dedicato alle vacanze ma si rileva anche un'apprezzabile crescita di settembre, scelto dal 12,4% degli italiani (contro il 9,2% del 2016). Secondo lo studio (effettuato con il supporto tecnico dell'Istituto Acs Marketing Solutions), la durata media della vacanza principale resta stabile a 10 notti. In calo il dato riferito al complesso delle vacanze estive (10 notti rispetto alle 11 del 2016), in seguito alla riduzione del numero medio di vacanze che ciascun italiano si concederà nel corso dell'estate (1,3 contro 1,4 del 2016). Nel 78,6% dei casi (più di 27 milioni di persone) gli italiani rimarranno in Italia (contro il 74,5% del 2016), mentre nel 21,2% dei casi (quasi 7,3 milioni) andranno all'estero. Il mare resta la meta preferita per il 68,3% dei vacanzieri: quasi il 51% sceglie le coste della Penisola o delle due isole maggiori, mentre quasi il 18% si riversa nelle isole minori. Seguono la montagna con il 10% delle preferenze, le località d'arte maggiori e minori con il 5,8%, le località lacuali con il 3,2% e le località termali e del benessere con il 2,1%. I 7,3 milioni di connazionali che si recheranno oltre confine visiteranno soprattutto le grandi capitali europee (40,6%) e le località marine (stabili al 14,2%). Diminuisce il numero delle persone che non faranno neanche un giorno di vacanza tra giugno e settembre. Si tratta del 43,1% della popolazione, pari a 24,2 milioni di individui (contro i 27,5 milioni del 2016). Si resta a casa principalmente per motivi economici (55% dei casi), per impedimenti familiari (18%) e di salute (16%), per timori legati alla sicurezza (10%) ed al lavoro (9%). Il 6%, infine, dichiara invece che farà vacanza in un altro periodo dell'anno. "Il complesso degli indicatori disponibili - fa notare Bocca - conferma che l'Italia conserva la sua attrattività, sia per il turismo interno che per il turismo internazionale, ed è inoltre percepita come un Paese sicuro". "Sono numeri importanti che fanno riflettere . L'economia del turismo continua a creare posti di lavoro e a distribuire ricchezza nonostante i mille ostacoli disseminati sul percorso. E' in queste circostanze che bisogna spingere sull'acceleratore e fare di tutto per non perdere l'abbrivio. Gli imprenditori che credono e investono in questo settore ribadiscono la necessità di misure capaci di sostenerne la crescita, incentivando la riqualificazione delle strutture, riducendo il peso della pressione fiscale, contrastando con decisione ogni forma di esercizio abusivo delle attività turistiche, e si augurano che l'agenda autunnale delle istituzioni, così come i programmi delle forze politiche per la prossima legislatura, pongano finalmente il turismo al centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese", conclude il presidente di Federalberghi.

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