Fida sui voucher: "Serve uno strumento aperto a tutte le imprese"

Fida sui voucher: "Serve uno strumento aperto a tutte le imprese"

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24 maggio 2017

L'abolizione dei voucher, con un improvviso colpo di spugna nel marzo scorso, ha messo le imprese di tutte le dimensioni nell'impossibilità di remunerare le prestazioni di lavoro saltuarie, spesso anche non programmabili, con strumenti che consentano di operare nella legalità e senza adempimenti burocratici tali da renderli inservibili. FIDA, la Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione di Confcommercio-Imprese per l'Italia, ritiene che la soluzione che si sta prefigurando, pur condivisibile in parte, non sia in grado di rispondere adeguatamente all'esigenza delle imprese di remunerare in modo legittimo queste prestazioni. "Siamo alla vigilia del periodo estivo nel quale, specialmente nelle zone turistiche, ci sarà la necessità di far fronte a picchi di attività, non programmabili o inquadrabili in un rapporto di lavoro, e ancora non abbiamo strumenti per rispondere a queste esigenze»: così interviene Donatella Prampolini Manzini, Presidente FIDA e Vice Presidente Confcommercio, auspicando che la soluzione che verrà infine adottata contenga alcuni importanti correttivi. "Concordiamo –spiega, infatti, Donatella Prampolini Manzini- sulla necessità di creare uno strumento tracciabile e di rafforzare i controlli. Occorre tuttavia che tale strumento sia accessibile a tutte le imprese, non soltanto quelle fino a cinque dipendenti, e che si superi il tetto dei 5.000 euro complessivi che il prestatore non deve superare per poter essere retribuito attraverso di esso".

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