Fiducia record per i consumatori, cala quella delle imprese

Fiducia record per i consumatori, cala quella delle imprese

A gennaio l'indice del clima di fiducia dei consumatori segna un nuovo massimo storico a 118,9 punti dai 117,7 del mese precedente, il livello più alto da gennaio 1995. Per le imprese, invece, l'indice composito scende a 101,5 da 105,6 pur rimanendo sui valori più alti dopo l'inizio della crisi.

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27 gennaio 2016

A gennaio l'indice del clima di fiducia dei consumatori segna un nuovo massimo storico. Aumenta a 118,9 punti dai 117,7 del mese precedente, il livello più alto dall'inizio delle serie storiche, 21 anni fa (gennaio 1995). E' quanto rende noto l' Istat. Per quanto riguarda le imprese, invece, l' indice composito (Iesi) scende a 101,5 da 105,6 pur rimanendo sui valori più alti dopo l' inizio della crisi.Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori migliorano. L'incremento risulta maggiore per le componenti personale e corrente (rispettivamente a 107,6 da 104,5 e a 113,5 da 109,1) e piu' contenuto per la componente economica (a 153,5 da 153,0) e quella futura (a 127,7 da 127,3). Diminuiscono lievemente i saldi delle stime sia dei giudizi sia delle attese sull' attuale situazione economica del Paese (a -25 da -24 e a 24 da 25, rispettivamente). Per i giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi il saldo scende a -25 da -16. Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, il saldo passa a -13 da -11. Calano le attese di disoccupazione (a 1 da 2). Riguardo le imprese, il clima di fiducia scende in misura significativa nei servizi di mercato (a 106,6 da 113,9) e nel commercio al dettaglio (a 101,9 da 108,8); mostra un calo contenuto nella manifattura (a 103,2 da 104,0) e registra una lieve flessione nelle costruzioni (a 114,6 da 114,8). Nelle imprese manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione (a -13 da -11 e a 11 da 12, rispettivamente), mentre i giudizi sulle scorte rimangono
stabili (a 4). Nelle costruzioni migliorano le attese sull' occupazione (a -10 da -11) ma peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -39 da -37). Nei servizi di mercato si contraggono i giudizi e le attese sugli ordini (a 6 da 10 e a 4 da 9 i rispettivi saldi), e le attese sull' andamento generale dell' economia (a 8 da 21). Nel commercio al dettaglio peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a -2 da 12) sia le attese sulle vendite future (a 26 da 29); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 11 da 7).

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