Franceschini: "è il turismo il settore che può trainare la crescita"

Franceschini: "è il turismo il settore che può trainare la crescita"

Secondo il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, "ogni Paese deve investire nelle attività economica in cui è più competitivo". "Dobbiamo recuperare il ritardo accumulato negli ultimi anni perché il turismo globale crescerà sempre di più. Serve una strategia che punti sulle nostre armi, che sono straordinarie".

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28 marzo 2015

CERNOBBIO - "Ogni Paese deve investire nelle attività economica in cui è più competitivo". E' la filosofia di cui  è convinto il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e che ha spiegato nel suo intervento al Forum di Cernobbio. "Abbiamo individuato nel turismo il settore in grado di trainare la crescita e stiamo operando in questo senso. Dobbiamo recuperare il ritardo accumulato negli ultimi anni perché il turismo globale crescerà sempre di più: nei prossimi quattro anni 550 milioni di cinesi uscirà dai confini nazionali per fare turismo con l'Italia prima meta desiderata di viaggio. E allora serve una strategia che punti sulle nostre armi".  In questo senso, per Franceschini, "la cultura è un'arma formidabile, che può essere veicolo trainante di presenza turistiche. Non a caso abbiamo riunito la gestione di cultura e turismo in un unico dicastero perché tutto ciò che facciamo per valorizzare il patrimonio culturale va a beneficio della crescita turistica". Per quanto riguarda il versante"politico", Franceschini ha ribadito che "la promozione del sistema Paese fuori dai confini europei la faremo appunto come sistema-Paese, basta con la scena fuori tempo delle Regioni che si promuovono autonomamente". Mentre "l'Enit deve diventare più efficiente e adeguato ai tempi con un ruolo anche  nel turismo interno". Il ministro ha poi annunciato per giugno l'organizzazione di una conferenza sul turismo sostenibile: "dobbiamo capire su quale turismo puntare: quello che non consuma, ‘mordi e fuggi' o quelli nuovi. Tenendo presente che l'offerta italiana non ha eguali al mondo e che alcuni nostri centri storici sono congestionati, quindi bisogna portare i turismi anche altrove ed  per questo che oggi stiamo lavorando, per esempio, sui cammini religiosi e sulle strutture ferroviarie minori oggi abbandonate". "L'Italia ha la forza straordinaria di essere un museo all'aperto, dalla Val d'Aosta alla Sicilia. Le nostre possibilità sono davvero enormi, se sapremo raccontarci all'estero. Con Expo e Giubileo avremo l'occasione anche per un cambio di marcia psicologico: serve più orgoglio, vediamoci con gli stessi occhi stupiti con il quale ci vedono gli altri Paesi".

A.M.

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