A marzo consumi a "scartamento ridotto"

A marzo consumi a "scartamento ridotto"

L'indicatore dei Consumi Confcommercio è salito dello 0,1% rispetto a febbraio e dello 0,6% su base annua, spinto dell'aumento della domanda di beni. Per i prezzi in vista un aumento dello 0,2% congiunturale e dell'1,7% tendenziale.

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11 aprile 2017

Nel marzo scorso l'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è salito dello 0,1% rispetto a febbraio e dello 0,6% su base annua.. "Anche se in modo discontinuo e con toni non particolarmente brillanti – dice l'Ufficio Studi Confcommercio - i consumi consolidano dunque la moderata tendenza al recupero in atto ormai da luglio dello scorso anno". Il progresso a livello congiunturale dipende da un aumento dello 0,2% della domanda relativa ai servizi e dalla stabilità della componente relativa ai beni. Gli unici aumenti di rilievo hanno riguardato i beni e i servizi per la mobilità (+0,9%) al cui interno prosegue il recupero della domanda di auto e moto da parte dei privati, e i beni e i servizi ricreativi (+0,3%). Altri incrementi, ma di modesta entità, anche per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,1%), per i beni e i servizi per le comunicazioni (+0,1%) e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%). Stabile la spesa per l'abbigliamento e le calzature, mentre è in leggero calo la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,3%) e la spesa per i beni e servizi per la casa (-0,2%). A livello tendenziale, la crescita dello 0,6% è la sintesi di un incremento significativo della domanda di servizi (+2,5%) e di un calo della spesa per i beni (-0,3%). Gli aumenti più significativi hanno riguardato gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+2,6%) e i beni e i servizi per la mobilità (+2,5%). Più contenuto l'incremento per i beni e i servizi per le comunicazioni (+1,9%) e per i beni e servizi ricreativi (+1,4%). Contrazione abbastanza marcata per la la spesa di alimentari, bevande e tabacchi (-1,6%) e per l'abbigliamento e calzature (-0,6%), mentre di lieve entità è stata la riduzione della domanda per i beni e servizi per la cura della persona (-0,4%) e per i beni e servizi per la casa (-0,1%). Per quanto riguarda infine l'inflazione, si stima un aumento dello 0,2% rispetto a marzo, mentre rispetto ad aprile 2016 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi sul +1,7%.

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