Il diavolo sta nelle polemiche, non nei numeri della ripresa

Il diavolo sta nelle polemiche, non nei numeri della ripresa

Dal Foglio: "Perché è preferibile concentrarsi su burocrazia e inefficienze del terziario che sminuire la crescita italiana".

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15 settembre 2017

Ai fini del calcolo della crescita annua del pil non sono i dati trimestrali destagionalizzati e corretti per il calendario quelli che contano, bensì i dati trimestrali grezzi. I dati del primo tipo sono utilizzati ai fini dell'interpretazione della congiuntura di breve periodo, cioè per capire come evolve la crescita ogni tre mesi. Ma è la somma dei quattro trimestri grezzi che poi, in definitiva, compone il pil di ciascun anno. La differenza tra la somma dei quattro trimestri destagionalizzati e corretti per i diversi giorni lavorativi e la somma dei trimestri grezzi può talvolta essere anche di qualche decimale, soprattutto a causa del calendario. Pochi lo sanno e quasi nessuno si prende la briga di spiegarlo. Così come pochi si sono accorti che nel primo semestre del 2017, in base ai dati grezzi, il pil italiano è aumentato in termini reali dell'1,6 per cento rispetto al primo semestre del 2016, cioè più dei pil giapponese (più 1,5 per cento), britannico (più 1,3 per cento) e francese (più 1,2 per cento). Tra i quattro grandi paesi europei solo la Germania ci precede (più 2 per cento) ma non di molto (…). Per il momento, i dati ci dicono che l'Italia non è più il "fanalino di coda" del G7. E sembrano davvero lontani i tempi - era il primo semestre 2014 - in cui il nostro pil era ancora fermo a un modesto più 0,2 per cento di crescita rispetto al primo semestre dell'anno precedente (…). Eppure, nonostante i dati economici sempre più positivi, molti diffidano ancora del rafforzamento della crescita italiana, anche al di fuori dell'arena politica (dove ormai tutto è scontro all'arma bianca e strumentalizzazione della realtà). Tra gli economisti e i commentatori, in particolare, si distinguono due tesi critiche che puntano entrambe a raffreddare gli entusiasmi. La prima tesi è che, in base alle proiezioni per il 2017 al momento disponibili, il tasso di aumento del pil italiano, pur stimato in un intervallo che va dall'1,3 all'1,5 per cento, rimarrebbe comunque uno dei più bassi tra i paesi europei e dell'Ocse (…). La seconda tesi critica è quella secondo cui la ripresa in corso in Italia non sarebbe comunque niente di più che una "ripresina" poiché i livelli pre-crisi restano ancora lontani (…) Servono analisi serie non sentenze. Secondo le statistiche disaggregate dell'Eurostat, considerando i quattro maggiori paesi Ue, due sono stati i settori chiave che hanno permesso al pil italiano di essere secondo solo a quello tedesco per crescita nel primo semestre 2017. Il primo settore è l'industria in senso stretto che, in base ai dati grezzi, è progredita dell'1,6 per cento in Italia rispetto al primo semestre dello scorso anno contro una crescita del per cento dell'industria tedesca. Il secondo settore è quello del commercio, dei trasporti, dell'alloggio e della ristorazione in cui l'Italia è stata addirittura prima per crescita tra i quattro più grandi paesi Ue nel primo semestre 2017 (più 2,7 per cento) davanti alla Germania (più 2,4 per cento), al Regno Unito (più 2,2 per cento) e alla Francia (più 1,3 per cento). Dati alla mano, dunque, più che una "ripresina" questa sembra finalmente una vera ripresa della nostra economia, estesa dall'industria ai servizi più dinamici grazie anche alle scelte di politica economica attuate in questi ultimi anni. Dovremmo tifare tutti perché una crescita di questo vigore continui il più possibile, anzi si rafforzi e che la politica (attuale e futura) non commetta alcun errore che possa frenarla, modificando nella sostanza la rotta positiva che è stata intrapresa. La ricetta per proseguire bene è semplice: limitarsi ad aggiungere in modo coerente qualche ulteriore tassello utile al mosaico di misure economiche dei "1000 più 280 giorni" che hanno dimostrato di aver funzionato bene.

Marco Fortis 

Dal Foglio del 14 settembre 2017

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