L'imprenditore palermitano che ha detto no al pizzo

L'imprenditore palermitano che ha detto no al pizzo

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22 novembre 2017

Per analizzare e denunciare l'entità e le conseguenze dei fenomeni criminali sull'economia reale e sulle imprese, durante la giornata nazionale "Legalità, mi piace!" promossa Confcommercio a Roma, sul tema delle estorsioni, davanti al ministro dell'Interno Marco Minniti, ha parlato il palermitano Antonio Cottone, presidente di Ape Confcommercio Palermo e titolare della pizzeria-ristorante La Braciera con i suoi fratelli Marcello e Roberto, che ha raccontato la sua esperienza di imprenditore che ha deciso di dire No al racket diventando il testimonial di "Legalità, mi piace!". "Erano le otto di sera del 13 gennaio 2015 - ha detto Antonio Cottone - sono entrati in due per prendere una pizza da portare via. Hanno chiamato mio fratello, poi si sono avviati verso l'esterno del locale. Venivamo dall'estate a Villa Lampedusa e il riconoscimento del Gambero Rosso ci aveva messo in evidenza, tutto questo ha fatto sì che il nostro locale arrivasse anche all'attenzione dei mafiosi. Hanno detto parole già sentite in tv o lette sui giornali: Mettiti a posto e cercati un amico, sai come funzionano queste cose". "Mio fratello, che aveva intuito, li ha fatti mettere a favore di telecamere - ha aggiunto - e ha risposto loro: 'nel 2015, tu mi stai dicendo che vieni mensilmente per chiedermi il pizzo?'; 'Bravo, l'hai capito', hanno risposto i due, che avevano la macchina parcheggiata a una ventina di metri dal ristorante". "Nel frattempo - ha continuato Cottone nel ripercorrere quella serata - è arrivato anche il secondo mio fratello che è andato a bloccarli e l'altro mio fratello ha chiamato la polizia per dire che avevamo gente che ci chiedeva il pizzo, infine sono arrivato anche io. Mio fratello li ha bloccati nella macchina e io con altri clienti ed amici nostri sono sopraggiunto per dargli una mano. Di fatto, li abbiamo accerchiati e un'altra motocicletta davanti ha bloccato l'automobile con i due a bordo. Poi è arrivata la polizia e gli agenti e li hanno arrestati, per fortuna, non c'è stata alcuna colluttazione. Oggi siamo qua per dire No al pizzo e a qualsiasi forma di prevaricazione criminale", ha concluso Cottone. "Il caso del nostro Antonio Cottone - spiega Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo - è un esempio di trionfo della normalità, mi piace definirlo un eroe della normalità; di una storia triste, perché Cottone ha subito una richiesta di pizzo, ma a lieto fine, maturata in un contesto ad alta densità mafiosa come è da sempre la zona di San Lorenzo".

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