Ristorazione italiana in crescita, più lavoro ma pochi cuochi

Ristorazione italiana in crescita, più lavoro ma pochi cuochi

Indagine Fipe presentata a Firenze a "Food and Wine in Progress". La ristorazione in Italia riparte e fa largo ai giovani ma mancano figure professionali, in particolare cuochi.

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28 novembre 2016

La ristorazione in Italia riparte e fa largo ai giovani ma mancano figure professionali, in particolare cuochi. E' quanto emerge dall'indagine di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio presentata a Firenze nel talk show d'apertura di "Food and Wine in Progress", seconda edizione dell'evento dedicato alle eccellenze della produzione agroalimentare e della ristorazione, in corso fino a domani nella Stazione Leopolda. Mentre i consumi alimentari delle famiglie per i pasti in casa continuano a scendere (hanno perso oltre 12 punti percentuali dal 2007 al 2015), è stato rilevato, dal 2013 la spesa per il "fuori casa" ha ripreso a salire in maniera via via più marcata. E con essa è cresciuta anche l'occupazione nel settore: +1,5% dal 2008 al 2015, con una variazione positiva di 96mila nuovi addetti che non ha riscontri in nessun altro comparto economico, fatto salvo quello dei servizi. Non solo: con il 72% di dipendenti "under 40", la ristorazione si dimostra un settore ideale per i giovani. Tra le figure professionali più richieste dalle aziende ci sono cuochi, aiuti cuochi, camerieri, baristi, pasticceri e gelatai artigianali. In alcuni casi, si legge in una nota, si tratta di personale di difficile reperimento, segno forse che le scuole dovrebbero dialogare di più con le imprese per predisporre percorsi formativi adeguati alle esigenze effettive del mercato.

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