Giornata nazionale Confcommercio-Imprese per l'Italia / Anci

Giornata nazionale Confcommercio-Imprese per l'Italia / Anci

Intervento del Presidente Sangalli

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6 aprile 2016

E' con grande piacere che apro i lavori di questo significativo incontro organizzato in collaborazione con l'Anci.

Un incontro che segna l'avvio di un percorso innovativo e condiviso per la tutela, la rivitalizzazione, la valorizzazione e lo sviluppo delle nostre città. E che si inquadra nell'ambito dell'accordo che circa un anno fa, il 23 aprile scorso, abbiamo sottoscritto insieme al Presidente Fassino.

A testimonianza della bontà e della qualità dell'impegno che Confcommercio ha assunto in questi anni per la riqualificazione e la rigenerazione delle aree urbane e dei territori. Abbiamo promosso, e in alcuni casi già realizzato, importanti progetti in diverse città italiane, che hanno consentito al nostro sistema d'impresa - commercio, turismo, trasporti e logistica, servizi - di proporsi come soggetto attivo della rianimazione dei centri storici e della riorganizzazione delle attività economiche.

Nella convinzione che la rigenerazione e la riqualificazione delle aree urbane passi necessariamente attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti attive delle città: i cittadini, le Associazioni culturali, le Banche, le Camere di Commercio, tutte le organizzazioni rappresentative degli interessi, ma soprattutto le Amministrazioni comunali, cui spetta la titolarità degli interventi sulle aree di competenza.

E' da questo nostro impegno sul territorio - di cui ringrazio tutti i nostri collaboratori e i dirigenti, in particolare l'amico Alberto Marchiori - che nasce il Protocollo di Intesa.

Per coniugare l'economia della conoscenza e l'idea di smart city con la valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale.

Per mettere insieme apertura, attrattività e accoglienza delle città con la sicurezza di chi ci vive, di chi ci lavora, di chi gestisce un'attività imprenditoriale.

Perché come ha scritto Calvino "d'una città non godi le sette o settanta meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda".

Laddove c'è un'impresa commerciale, turistica, dei servizi si creano le condizioni di vitalità e qualità dei territori, si realizzano con più facilità opportunità di crescita per i rapporti sociali e culturali, si limita il degrado, stimolando, allo stesso tempo, la riqualificazione urbana, lo sviluppo, la legalità.

Le attività, che noi rappresentiamo, sono luoghi della socialità per definizione, dai quali passa la vita reale del Paese e dove si scandiscono i tempi della giornata dei centri abitati e dei suoi abitanti.

Per questo è importante valorizzarne il ruolo. 

Perché ogni vetrina che si spegne è un pezzo di città che muore e  un argine all'incuria e all'imbarbarimento sociale che si indebolisce.

Da una recente analisi del nostro Ufficio Studi emergono oggi sostanzialmente due fenomeni: il primo, che negli ultimi sette anni nei centri storici, soprattutto quelli delle medie città italiane, c'è stata una forte riduzione di negozi tradizionali, solo parzialmente compensata dalla crescita del commercio ambulante; il secondo, che in queste stesse città è cresciuto il comparto turistico-ricettivo.

C'è, dunque, un concreto rischio di desertificazione commerciale dei centri storici che va assolutamente scongiurato per non creare disagi ai residenti e per rivitalizzare queste aree creando una maggiore coesione economica e sociale.

E il primo passo da fare è certamente quello di migliorare i processi di pianificazione urbanistica e di governo delle città. Utilizzando anche la leva tributaria tramite, ad esempio,  l'introduzione di una cedolare secca sulle locazioni commerciali e il riconoscimento di un regime fiscale di vantaggio temporaneo per gli imprenditori che aprono attività commerciali in zone degradate delle città o nei centri  storici laddove mancano.

Confcommercio vuole facilitare questi processi, UrbanPro e il Protocollo con l'Anci ne sono la dimostrazione.

E siamo convinti che l'avvio della sperimentazione che presentiamo stamattina in oltre 40 comuni, a cui a breve se ne aggiungeranno altri, darà importanti risultati e creerà maggiori opportunità di sviluppo per i territori e le imprese. E soprattutto fermerà la marginalizzazione e il deterioramento di aree delle nostre città che sono dei "quartieri dormitorio" o rischiano di diventare dei veri e propri ghetti.

E nell'ambito dell'UE, guardiamo con favore all'Agenda urbana europea, di prossima attuazione. Insomma, crediamo che sia necessario progettare in modo appropriato per spendere di più e meglio i fondi strutturali a nostra disposizione.

Solo così si creeranno le condizioni per avere dei veri e attrattivi centri commerciali naturali nelle città e sistemi commerciali urbani capaci di creare ricchezza e contribuire alla crescita dell'intero Paese.

Grazie. 

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