La contraffazione in Italia "vale" 7,5 miliardi di euro

La contraffazione in Italia "vale" 7,5 miliardi di euro

Presentata a Napoli la ricerca Confcommercio-Istituto Piepoli: la crisi dei consumi non risparmia neanche il mercato del 'falso'. Ma il fatturato è comunque in leggero aumento per l'aumento dei prezzi.

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15 settembre 2008
La crisi dei consumi non risparmia il mercato della contraffazione

La contraffazione in Italia “vale” 7,5 miliardi di euro

 

La crisi dei consumi non risparmia il mercato della contraffazione: nel 2008 il 39% degli acquirenti di articoli contraffatti ha infatti comprato meno rispetto al 2007. Il fatturato dei falsi è però in leggero aumento (7,5 miliardi di euro contro i 7,2 del 2007) a causa dell’aumento dei prezzi generato dall’inflazione importata. Sono i due dati principali che emergono dalla ricerca “Le contraffazioni: analisi del fenomeno in Italia e focus sulla Campania”, realizzata da Confcommercio con la collaborazione dell’Istituto Piepoli. Lo studio è stato presentato a Napoli nell’ambito del convegno “Contraffazione: analisi e proposte per la difesa di un mercato legale”, promosso da Confcommercio in collaborazione con Federmodaitalia e Camera di Commercio di Napoli. Si tratta del secondo appuntamento nazionale dedicato all’approfondimento e all’analisi del fenomeno della contraffazione e delle sue ricadute sul mercato interno.

Entrando nel dettaglio della ricerca, si scopre che per abbigliamento, accessori e prodotti multimediali si spendono 3,2 miliardi; 1,4 miliardi per giocattoli e calzature; 2,9 miliardi in altri articoli. Il 60% degli italiani, in particolare i residenti nel Centro (65%), acquistano i prodotti contraffatti tranquillamente in giro per le vie della città, il 45% approfitta invece dei periodi di vacanza e dei viaggi, soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni; i prodotti più acquistati sono i capi di abbigliamento (35%), le borse (30%), cinture e occhiali (21%). E se le donne vengono attratte più degli uomini da magliette, camicie e jeans (il 40% contro il 29%), gli uomini invece si rifanno con occhiali e scarpe rispettivamente 23% e 17%.

Il 68% degli intervistati è convinto che l’acquisto di merce di marca non originale sia un danno per l’economia e contribuisca ad alimentare la criminalità, mentre il 30%, soprattutto giovani tra i 18 e i 34 anni con un livello basso di istruzione, è addirittura favorevole a questo genere di acquisti ritenendo di non far nulla di male. Le responsabilità della diffusione del fenomeno vengono attribuite ai produttori di merce non originale (64%), mentre il 74% degli italiani pensa che per combattere la contraffazione ci debbano essere più controlli da parte delle forze dell’ordine.

 

 

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