La situazione sul territorio
La situazione sul territorio
A Torino una spesa media di 240 euro
Nel loro complesso i saldi invernali 2014 dovrebbero creare, sotto la Mole, un giro d'affari di circa 96milioni di Euro, 8 in meno rispetto a quelli ipotizzati per i saldi d'inizio anno 2013. In media a Torino ogni nucleo familiare si calcola infatti che quest'anno dovrebbe spendere circa 240 Euro (contro i 260 dell'anno scorso) per abbigliamento e accessori a prezzi scontati. Sono queste le stime ipotizzate dalle categorie dell'Abbigliamento (il settore più coinvolto nel discorso "saldi") aderente all'Ascom torinese, dopo un Natale chiuso con un calo negli acquisti pari al meno 5%, ma con qualche lieve segnale di ripresa, considerando il meno 8% dell'anno precedente. "Segnali che indubbiamente – spiega Francesco Cena, presidente del Sindacato Abbigliamento dell'Ascom di Torino e provincia – ci fanno ben sperare. Dopo un Natale quasi totalmente all'insegna dell' ‘accessorio' e del ‘piccolo pensiero' da scontrino medio-basso, i commercianti si trovano oggi a dover alleggerire le rimanenze di magazzino e i nostri clienti potranno tranquillamente scegliere fra importanti ‘capispalla', snobbati a Natale, e prodotti sicuramente ‘freschi' di stagione e a prezzi più che vantaggiosi, con sconti che potranno anche arrivare al 30% per poi passare in alcuni casi fino al 40 – 50% dopo le prime settimane di vendita". "Anche per questi saldi, saranno le donne – prosegue Francesco Cena - i big spender in assoluto, mentre l' ‘uomo' ed il ‘bambino' che a Natale hanno speso di più giocheranno una parte minore, come di consueto, nelle vendite a prezzi scontati dell'inverno 2014 ". In tutti i casi la grande kermesse dei "saldi invernali" si inizia, a Torino e in tutto il Piemonte sabato 4 gennaio prossimo per concludersi sabato 1 marzo 2014: otto settimane che prendono il via alla vigilia dell'Epifania e che si spera possano dare un po' d'ossigeno al settore, dopo mesi e mesi di sofferenza. "Le speranze e le attese – sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente dell'Ascom torinese - ci sono tutte. I commercianti già da giorni sono impegnati nel conto alla rovescia, così come i consumatori sempre più attenti e preparati all'acquisto – business, il più possibile mirato, consono al budget famigliare e in linea soprattutto con la migliore tradizione del ‘made in Italy'. Una cosa infatti è certa: se anni fa comprare abbigliamento in saldo costituiva spesso uno sfizioso piacere, oggi lo si fa nella maggior parte dei casi per necessità, recuperando le spese diventate ‘impossibili' durante l'anno" . Ma la presidente Coppa vuole anche guardare oltre il discorso "saldi", lanciando l'ennesimo messaggio a un mondo politico, nazionale e locale, che "a partire da subito deve dare dimostrazione di maggiore coraggio e concretezza nel portare avanti un processo di riforme che abbia come obiettivo, conclamato e prioritario, quello della crescita per ridare finalmente spinta ai consumi e fiducia ai mercati".
A Pescara sondaggio sul "sentiment" dei commercianti
Da sabato 4 gennaio fino al 4 marzo anche a Pescara si possono effettuare acquisti a prezzi scontati. Confcommercio ha effettuato un sondaggio fra alcuni operatori commerciali della città per conoscere come sono andate le vendite natalizie e quali sono le previsioni per i saldi imminenti. Dalle interviste è emerso un dato allarmante: le vendite natalizie sono andate male. Si è registrato un calo di circa il 15%, in alcuni casi del 20% rispetto allo scorso anno. La cosa più preoccupante è che da quattro anni puntualmente si registra un calo nelle vendite rispetto all'anno precedete. Le attività commerciali sono al punto di non ritorno e se non sarà invertito questo trend nel 2014 ci saranno ulteriori chiusure di attività. Purtroppo da quanto rilevato i commercianti non si aspettano nulla di buono anche per le vendite di fine stagione e comunque non possono essere le vendite a saldo a risolvere i loro problemi aziendali. Gli stessi sono preoccupati per il futuro e in fondo chiedono risposte serie e concrete anche alla politica, partendo dalla diminuzione delle tasse, per arrivare a provvedimenti per rilanciare concretamente i consumi Inoltre si attendono dal Comune iniziative, sulla falsariga della giornata del 22 dicembre "Natale Dannunziano" organizzata dalla Confcommercio di Pescara e che ha portato tanta gente in città da tutta la Regione, per rilanciare sempre di più la nostra città come il vero polo di attrazione commerciale e turistica di tutto l'Abruzzo.
Confcommercio Sardegna prevede una spesa media di 280 euro
In Sardegna i saldi invernali partiranno sabato 4 gennaio e andranno avanti fino al 3 marzo. Anche nel 2014, sconti e promozioni serviranno a dare un po' d'ossigeno a un settore, quello dell'abbigliamento, delle calzature e degli accessori, che negli ultimi cinque anni è stato messo in ginocchio dalla recessione, ma difficilmente potranno fare miracoli. Secondo le stime realizzate dall'ufficio studi della Confcommercio regionale, ogni famiglia sarda nelle prossime settimane spenderà in media per vestiti e scarpe 280 euro (contro i 340 euro della media nazionale), per un valore complessivo di 200 milioni di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore nell'Isola. A livello provinciale, la spesa sarà così ripartita: a Cagliari 310 euro, a Sassari 305 euro, a Nuoro 265 euro e ad Oristano 260. Si tratta di soldi che aiuteranno gli oltre 5mila negozi di abbigliamento, calzature e accessori dell'Isola a superare quello che è stato per le vendite uno dei peggiori natali degli ultimi trent'anni. "Nel 2013 - spiega il presidente di Confcommercio Sardegna, Agostino Cicalò - è totalmente mancata la stagione invernale. Siamo davanti ad una situazione grave per i consumi, con un reddito disponibile reale tornato ai livelli di 27 anni fa ed un sentiment negativo che vede ben il 66% degli italiani sfiduciati. Prima o poi ci sarà però un'inversione di tendenza e credo che i negozianti siano pronti a coglierla con ribassi importanti, non inferiori al 40%".
Secondo i risultati delle interviste effettuate nelle giornate del 30 dicembre e 2 gennaio dall'Ufficio Studi di Confcommercio Ravenna che ha realizzato un sondaggio tra i commercianti, emerge una diffusa fiducia sull'andamento dei saldi che parte domani. Per la maggioranza degli operatori intervistati le vendite saranno stabili o in aumento (76,2%), contro il 23,8% per i quali diminuiranno. Rispetto allo scorso anno, coloro che si aspettano un aumento o una stabilità delle vendite sono in crescita del 10% e di conseguenza la percentuale di coloro che si attendono una diminuzione si attesta al di sotto del dato 2013 di circa 10 punti. Da notare che rispetto al 2012, coloro che hanno aspettative negative sui saldi sono diminuiti della metà. C'è dunque un recupero di ottimismo sull'anno precedente: due anni fa, la percentuale degli intervistati che dichiarò un'aspettativa di stabilità o di aumento si attestò al 54,6%.