Minniti: "La sicurezza è un bene comune"

Minniti: "La sicurezza è un bene comune"

Il ministro dell'Interno è intervenuto alla giornata della legalità organizzata da Confcommercio. "In un Paese il sentimento della sicurezza è altrettanto importante delle statistiche. La sicurezza è un sentimento per il quale bisogna mettere in campo delle politiche e dimostrare che lo Stato è a fianco di coloro che la chiedono".

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21 novembre 2017

Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, è intervenuto alla giornata della legalità organizzata da Confccomercio.  "In un Paese il sentimento della sicurezza è altrettanto importante quanto le statistiche che pure sono importanti. La sicurezza – ha detto Minniti - è un sentire e un sentirsi, è un sentimento pe il quale bisogna mettere in campo delle politiche e dimostrare che lo Stato è a fianco di coloro che chiedono sicurezza". L'Italia si presenta come un Paese bello e sicuro: dobbiamo garantire la sicurezza senza farlo diventare un Paese militarizzato ma un eccesso di rappresentazione della sicurezza può oscurare la percezione di bellezza del Paese di un Paese che è nato per essere visto dagli altri". "La sicurezza – ha aggiunto il ministro dell'Interno - è un prerequisito per le politiche di sviluppo. Investire in sicurezza è come investire per la crescita economica del nostro Paese". Minniti ha poi elencato tre questioni prioritarie: "la prima sfida che noi abbiamo è quella del libero mercato: lo Stato deve tutelare il libero mercato e difendere l'impresa affinché possa affermarsi senza subire poteri criminali che vogliono cambiare le regole. Ogni signor Cottone che denuncia e mantiene la sua impresa forte è un successo per la collettività". "Non possiamo e non vogliamo lasciare nessuno solo, in questo per esempio è fondamentale l'associazionismo come ad esempio una struttura come Confcommercio". Secondo punto secondo Minniti, la protezione del prodotto: l'impegno contro la contraffazione. "Importante tutelare il made in Italy: su quello si gioca un'altra importantissima partita, anche in questo caso la legalità è alleata naturale dello sviluppo". La terza questione è la sicurezza dei luoghi: tutela del luogo fisico dove viene esercitata l'impresa. "Non si può garantire la stessa sicurezza a Bolzano e a Palermo – ha osservato Minniti -perché gli scenari sono differenti socialmente e strutturalmente. Il quadro della minaccia criminale è profondamente differente. L'idea di fondo del decreto legge della sicurezza urbana era questa. Bisogna conoscere meglio il territorio attraverso i Patti per la sicurezza urbana che stiamo facendo con i sindaci e con le associazioni, costruire vestiti adatti per determinati territori. C'è bisogno di una forte cooperazione tra polizie nazionali e polizie locali". "La videosorveglianza – ha poi aggiunto il ministro - ha già cambiato le dinamiche della sicurezza: oggi non c'è un atto criminale che sfugga alla videosorveglianza e dobbiamo incrementare questo strumento che costituisce già di per sé un deterrente". Minniti ha poi concluso sottolineando l'importanza dello slogan della giornata: #legalitàmipiace al quale ha suggerito di aggiungere anche un corollario: #legalitàinsieme". Il ministro dell'Interno ha concluso il suo intervento dicendo che "la sicurezza è un bene comune ed è importante che la garantisca lo Stato. Se un cittadino è lasciato solo a difendersi vuol dire che c'è qualcosa che non funziona nelle nostre democrazie".  

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