Perugia: Confcommercio e Fipe, "ok a lotta contro ludopatia ma no a tasse mascherate"

Perugia: Confcommercio e Fipe, "ok a lotta contro ludopatia ma no a tasse mascherate"

"Un problema come quello della ludopatia non può essere contrastato esclusivamente con meccanismi sanzionatori, per di più a carico solo delle imprese - pubblici esercizi, tabaccherie, alberghi… - che per tale attività già adempiono agli obblighi fiscali e che sono quella più facilmente raggiungibili e controllabili"

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20 ottobre 2014

 

"Un problema come quello della ludopatia non può essere contrastato esclusivamente con meccanismi sanzionatori, per di più a carico solo delle imprese - pubblici esercizi, tabaccherie, alberghi… - che per tale attività già adempiono agli obblighi fiscali e che sono quella più facilmente raggiungibili e controllabili, mentre su questo fronte ci sono fenomeni, molto più invasivi ma più sfuggenti, che viaggiano in rete al di fuori di qualsiasi tracciatura, o addirittura attraverso i canali "sotterranei" dei giochi illeciti (bische, scommesse clandestine, ecc.) in mano alla malavita organizzata".  
Confcommercio e Fipe tornano a parlare del disegno di legge regionale in materia di contrasto alla ludopatia, che sarà discusso domani in Consiglio regionale, dopo lo slittamento della scorsa settimana, per chiedere alla Regione di non applicare l'aggravio fiscale Irap sulle imprese che non vorranno rimuovere gli apparecchi per il gioco lecito.  "Siamo certi che la Regione non ignorerà le ragioni delle imprese, che non sono dettate da ragioni corporative, ma da logiche di buon senso e di giustizia sociale", sottolineano Confcommercio e Fipe. "Su certi temi caldi, come la ludopatia, diventa difficile perfino dire la verità, perché qualsiasi tentativo di approfondirne la lettura, in una società che tende alla spettacolarizzazione e alla facile ricerca del "capro espiatorio", rischia di essere catalogata come impopolare e corporativa. Tuttavia non è possibile illudere la gente che si combatte la ludopatia tassando i pubblici esercizi. Occorre rinunciare alla tentazione di fare cassa e riconoscere, con onestà, che un fenomeno come la ludopatia o lo si affronta con la serietà (e, quindi, gli strumenti socio-sanitari) che merita oppure non lo si sta affrontando affatto". 
I dati ufficiali, comunicati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e resi noti durante la conferenza stampa di apertura della fiera ENADA Roma 2014, mostrano un netto calo in Italia delle locations con slot installate al loro interno: da 115.251 a 111.164, con un calo pari al 3,55%. La diminuzione è provocata esclusivamente dalla chiusura delle attività che non hanno come fonte primaria il gioco tra cui bar, ristoranti, stabilimenti balneari e alberghi. Di converso si assiste a una crescita dei negozi dedicati al gioco (da 701 a 1.321, con un incremento dell'88,45%) e degli esercizi dedicati alle VLT/slot. In questo quadro spuntano ogni giorno sistemi illegali come "totem" e Ctd (agenzie di scommesse gestite da bookmaker spesso stranieri). In una simile situazione si arriva al paradosso che, se anche tutti gli esercizi commerciali e di somministrazione disinstallassero le slot machines, questo vorrebbe dire consegnare definitivamente il settore e, quindi i ludopatici, nelle mani dell'illegalità o, nella migliore delle ipotesi, abbandonare le persone al gioco on line esercitabile 24 ore al giorno, e al di fuori di qualsiasi controllo. Sotto il profilo degli impatti economici, secondo l'osservatorio dell'Agenzia dell'Entrate, le attività economiche della regione che hanno al loro interno slot machines sono circa 2800.  Analizzando questi dati ed in considerazione della riduzione dell'IRAP prevista dal disegno di legge regionale in favore di pubblici esercizi, tabaccherie ed altre attività che decidano di dismettere le slot, Confcommercio ritiene verosimile che tutto ciò porterà ad un numero esiguo di attività che usufruiranno dei vantaggi disciplinati dalla norma essendo questi di entità tale da non incentivare realmente la dismissione.  Al contempo, la certezza dell'aggravio IRAP in capo alle imprese che decideranno di mantenere le slot già installate comporterà un incremento delle entrate regionali e trasformerà quella che doveva essere una mera copertura a titolo compensativo in un vero e proprio strumento per fare cassa".

 

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