Aice suggerisce nuove opportunità per il commercio estero delle pmi

Aice suggerisce nuove opportunità per il commercio estero delle pmi

L'Associazione aderente a Confcommercio ha presentato a Milano un indicatore che individua le potenzialità maggiori in Malaysia, Emirati Arabi ed Europa centro-orientale. Sangalli: "uno strumento importante per le imprese che internazionalizzano". Rotti (presidente Aice): "l'Iba è nato per rispondere alle esigenze delle imprese di sapere su quali mercati investire".

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19 novembre 2013

 

Malaysia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Bahrain, Qatar, Thailandia e in Europa centro-orientale Estonia, Repubblica Ceca, Romania, Polonia: sono questi i paesi che, secondo il ranking dell'Indicatore di Business Attractiveness messo a punto dall'Aice, offrono ottime potenzialità  d'affari per le nostre imprese. Opportunità che non sono ancora state prese in seria considerazione dalle stesse.

Si tratta, secondo l'Aice, di Paesi collocati nella seconda, terza e quarta classe (dall'11esimo al 40esimo posto) del ranking dell'Indicatore di Business Attractiveness, strumento concepito per aiutare le imprese italiane ad orientarsi sui mercati esteri sviluppato in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Per Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, "l'indicatore di attrattività di business è un importante strumento a disposizione delle imprese che internazionalizzano e delle istituzioni che le aiutano a farlo. Ed è uno strumento concreto perché risponde all'esigenza degli imprenditori di orientarsi soprattutto tra i nuovi mercati emergenti".

''L'obiettivo che ci poniamo con l'Indicatore – ha affermato Claudio Rotti, presidente di Aice e presidente della Commissione internazionalizzazione e commercio estero di Confcommercio - è di fornire alle pmi italiane, uno strumento sintetico e di facile lettura che consenta di valutare nuove opportunita' d'affari sui mercati internazionali, con particolare riferimento alle opportunita' di carattere commerciale. L'Indicatore di Business Attractiveness, attraverso una solida base di dati quantitativi  va a definire le economie più aperte e più potenzialmente ricettive per il commercio estero italiano''.

La logica di base è quella di fornire uno strumento con cui fare una prima scrematura sulle destinazioni del proprio business, partendo dalla considerazione che l'impresa sia dotata di scarse risorse umane e finanziarie da dedicare allo sviluppo internazionale .

Scorrendo il ranking di quest'anno, si scopre che rispetto al 2012 nella prima classe di paesi piu' appetibili Singapore ha guadagnato 3 posizioni, gli Stati Uniti sono saliti al secondo posto guadagnando 1 posizione, la Svizzera e' salita di due posizioni e Lussemburgo di una, mentre hanno registrato un arretramento la Francia (-1) e il Belgio (-3). A parte la Cina che si colloca al settimo posto, gli altri Paesi Brics ricoprono posizioni di rincalzo (la Russia e' 21ma, l'India 23ma, il Brasile scende al 36mo posto con la perdita di ben 7 posizioni, 88mo il Sud Africa).

Secondo le ultime previsioni pubblicate dall'Istat, il 2013 dovrebbe chiudersi con un calo del Pil dell'1,8%, mentre la tanto agognata "ripresa" dovrebbe concretizzarsi nel 2014 con una crescita intorno all'1%. Anche quest'anno, quindi - rileva Aice- il nostro Pil beneficera' del solo contributo positivo che deriva dalla domanda estera netta (+1,1%); la domanda interna registrerà, infatti, un calo del 2,4% e gli investimenti fissi lordi del 5,5%.

E' ormai da diversi anni che l'export tiene a galla il sistema economico italiano ed e' anche grazie a cio' che e' cresciuta la consapevolezza da parte delle imprese sulla necessita' non piu' procrastinabile di aprirsi ai mercati esteri. Oggi il problema principale e' la scelta del mercato estero piu' adatto alle proprie caratteristiche e capacita'. Come orientarsi, allora, sui mercati internazionali? ''E' questa -conclude Rotti- la domanda che sempre piu' spesso le imprese rivolgono alla nostra associazione ed e' per questo che gia' dallo scorso anno ci siamo dotati dell'Indicatore di Business Attractiveness".

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