Aumento Iva? "Ipotesi totalmente assurda"

Aumento Iva? "Ipotesi totalmente assurda"

L'ex premier Matteo Renzi smentisce le voci secondo le quali sarebbe d'accordo su un innalzamento dell'imposta sul valore aggiunto: "il Partito Democratico non farà mai aumentare l'Iva in questo Paese. Noi dobbiamo sostenere e incoraggiare i consumi, come è giusto che sia". Il confronto sul Def entrerà nel vivo martedì prossimo. Gentiloni: "accelerare la crescita, no a misure depressive".

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29 marzo 2017

"Ritengo che questa ipotesi sia totalmente assurda e mi sento di poter dire che il Partito Democratico non farà mai aumentare l'Iva in questo Paese. Devo dire che Gentiloni è il primo a essere convinto di questo, per cui trovo che non sia assolutamente un'indiscrezione veritiera". Così l'ex premier Matteo Renzi, intervenendo a Radio 24, ha commentato le voci che lo darebbero favorevole ad un aumento dell'Iva. L'ultima volta che è stata aumentata l'Iva, ha sottolineato Renzi, "era il settembre del 2013. Bene, dal Governo dei millegiorni e poi con l'attuale Governo non c'è mai stato un aumento dell'imposizione fiscale e credo che sia un fatto positivo che questo venga confermato. Naturalmente poi il governo farà le proprie scelte nelle prossime settimane, però mi sento di poter dire che sull'Iva c'è una linea di condotta da parte del nostro partito, del nostro schieramento che mi sembra molto chiara: no all'aumento dell'Iva. Noi dobbiamo sostenere e incoraggiare i consumi, come è giusto che sia". Quello di Renzi è un messaggio diretto al governo, alle prese con la stesura del Def e della 'manovrina' di correzione dei conti pubblici che arriverà a ridosso di Pasqua o subito dopo, ma in ogni caso prima della partenza di Paolo Gentiloni per Washington il 20 aprile. Nel complesso incastro tra documento programmatico e aggiustamento chiesto da Bruxelles l'esecutivo è ancora alle prese con il rebus risorse. Sul Def il confronto entrerà nel vivo martedì prossimo, quando il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, si sottoporrà alle domande dei deputati Dem. Occasione in cui probabilmente si farà un punto anche sulla manovra di primavera. Di certo andranno trovati fondi per 0,2 punti di Pil per abbattere il deficit strutturale, e anche un rialzo delle stime di crescita, che per il 2017 potrebbero passare dall'1% all'1,1%, non serviranno a ridurre in modo tangibile i 3,4 miliardi necessari. Le poste sicure per ora sono quelle derivanti dall'ampliamento dello split payment, che attende il via libera Ue e potrebbe essere 'cifrato' anche per un po' più di un miliardo, e da nuovi tagli (sostanzialmente lineari) della spesa pubblica. Anche la spending potrebbe essere portata attorno al miliardo, dagli 800 milioni ipotizzati inizialmente. Sul tavolo resterebbero ancora le accise, anche se si guarderebbe solamente a un ritocco di quelle sui tabacchi (che potrebbero portare circa 200 milioni) e, forse, sugli alcolici. Aumenti della benzina, invece, sarebbero ormai stati archiviati. Al vaglio ci sarebbero anche una serie di fondi e voci di spesa finora inutilizzate, che potrebbero esser azzerati momentaneamente. Nel provvedimento, ribattezzato 'Dec' dal presidente del Consiglio (cioè decreto di correzione e di crescita), oltre al fondo ad hoc per il terremoto, potrebbero trovare spazio tra le misure pro-sviluppo anche ritocchi e rafforzamenti di quelle messe in campo nell'ambito del programma di 'finanza per la crescita', puntando a creare un ambiente sempre più favorevole per le imprese, soprattutto quelle che cercheranno casa dopo la Brexit. "L'Italia e Milano potranno essere un'opportunità" ha detto Padoan, volato a Londra proprio per invogliare chi sta lasciando il Regno Unito a raggiungere l'Italia.

 

Gentiloni: "Accelerare la crescita, no a misure depressive"

"La sfida riguarda direttamente l'azione del nostro governo che si tradurrà nelle prossime settimane attraverso le decisioni che il governo assumerà con l'obiettivo di tenere i conti a posto e contemporaneamente accompagnare la crescita finalmente in atto anche in Italia: accompagnarla, accudirla, consentire che abbia un ritmo più accelerato e non ci siano effetti depressivi dalle decisioni prese". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni al "B7 Business Summit", facendo riferimento a Def e 'manovrina'. "Al G7 di Taormina - ha quindi evidenziato - si dovrà "anche prendere posizione di fronte a scelte di fondo che non tollerano ambiguità: bisogna rinnovare la fiducia nei confronti dell'economia e delle società aperte su cui abbiamo costruito decenni di benessere".

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