Rete Imprese Italia: "Sulla Buona scuola coinvolgere le parti sociali"

Rete Imprese Italia: "Sulla Buona scuola coinvolgere le parti sociali"

Audizione presso la Commissione Cultura della Camera. "Tutte le organizzazioni imprenditoriali vanno coinvolte nella definizione degli indirizzi di studio e dei profili professionali previsti dalla legge sulla ‘Buona scuola' affinché corrispondano alle nuove esigenze del sistema produttivo e del mercato del lavoro".

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31 gennaio 2017

"Tutte le organizzazioni imprenditoriali vanno coinvolte nella definizione degli indirizzi di studio e dei profili professionali previsti dalla legge sulla ‘Buona scuola' affinché corrispondano alle nuove esigenze del sistema produttivo e del mercato del lavoro". E' la sollecitazione espressa dai rappresentanti di Rete Imprese Italia nel corso dell'audizione sui profili attuativi della legge 107/2015, svoltasi presso la VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera. Rete Imprese Italia apprezza le finalità dei provvedimenti attuativi della Legge che, nel revisionare il sistema di istruzione e formazione professionale, puntano a formare gli studenti ad arti, mestieri e professioni strategici per l'economia italiana. Giudizio positivo anche sulla possibilità di attivare percorsi di alternanza scuola-lavoro e di apprendistato duale. Tuttavia, Rete Imprese Italia critica il mancato coinvolgimento delle parti sociali nella individuazione dei nuovi indirizzi di studio dell'istruzione professionale e auspica la costituzione di Comitati nazionali di settore con le parti sociali con il compito di aggiornare costantemente e rapidamente le qualifiche e i diplomi inseriti nel Repertorio nazionale al fine di corrispondere alle richieste del mercato del lavoro e alla domanda delle imprese. Oggi il Repertorio comprende 22 qualifiche e 21 diplomi professionali, troppo pochi per rispondere ad un mercato in costante evoluzione soprattutto nei settori più esposti alla concorrenza degli altri Paesi europei. A giudizio di Rete Imprese Italia, inoltre, "devono essere garantiti finanziamenti stabili al segmento dell'istruzione e formazione professionale, così come vanno assicurati adeguati investimenti per promuovere la cultura umanistica, valorizzare patrimonio e produzioni culturali e sostenere la creatività". 

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