Sangalli: "bonus bruciato dall'incertezza, urgente il taglio delle tasse"

Sangalli: "bonus bruciato dall'incertezza, urgente il taglio delle tasse"

Per il presidente di Confcommercio sembra che i consumatori abbiano percepito gli 80 euro come "una misura solo redistributiva e non per la crescita, non strutturale ma episodica". "La priorità del Governo deve essere la crescita: giù taglio della spesa pubblica improduttiva e contrasto all'evasione e all'elusione".

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5 agosto 2014

"Il bonus di 80 euro, anche se ha mosso qualcosa non ha raggiunto, per il momento, il duplice obiettivo: avere un effetto shock sui consumi e generare una fiducia diffusa, elemento fondamentale per far ripartire la domanda interna. Sembra dunque che i primi effetti del bonus, che peraltro ha escluso ingiustamente il popolo delle partite Iva, sia stato ‘bruciato' dall'incertezza del momento e da troppe tasse. E che quindi sia stato percepito dai consumatori come una misura solo redistributiva e non per la crescita, non strutturale ma episodica. Confermiamo che si tratta di una misura che va nella giusta direzione ma è evidente che il Paese si aspettava di più e che di più bisognava fare per ricostituire il reddito delle famiglie, tornato ai livelli di quasi 30 anni fa, e sospingere così la domanda interna che, per consumi e investimenti vale l'80% del Pil. Insomma, il ciclo virtuoso dei consumi: annuncio delle riforme, aumento della fiducia e conseguente incremento dei consumi, di fatto, non si è innescato e infatti, la fiducia delle famiglie è in calo negli ultimi due mesi". Così a margine della conferenza stampa, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato i dati che emergono dall'Indicatore dei consumi. "Purtroppo - ha continuato - il 2014 sarà ancora un anno di transizione e se continua così rischiamo di compromettere anche le prospettive di crescita del 2015. Infatti, siamo di fronte ad una ripresa ancora troppo timida, fragile e incerta. E, ad eccezione del dato sull'occupazione che negli ultimi due mesi ha fatto registrare il segno più, il che dimostra che c'è un risveglio del sistema produttivo, tutti gli altri indicatori sono negativi: produzione industriale, Pil, fatturato della Gdo in tutti i canali di vendita, inclusi i discount, prezzi in calo il che vuol dire rischio deflazione e imprese del terziario di mercato che continuano a chiudere". Sangalli ha concluso ribadendo che "la crescita deve essere la priorità nell'agenda di governo perché solo così eviteremo il rischio di una manovra correttiva, avremo le risorse per tagliare le tasse su famiglie e imprese e fare del 2015 l'anno di una ripresa robusta e duratura. E per farlo non ci sono scorciatoie: taglio della spesa pubblica improduttiva e contrasto all'evasione e all'elusione".

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