Sangalli: "La sfida per il futuro è giocare in attacco"

Sangalli: "La sfida per il futuro è giocare in attacco"

Nel suo intervento il presidente di Confcommercio ha sottolineato che "nei prossimi anni giocheremo in attacco per dimostrare che non siamo secondi a nessuno". "Sentiamo la responsabilità di fare il nostro lavoro seriamente, dimostrando che i corpi intermedi non sono la zavorra di questo Paese".

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29 aprile 2015
"Sentiamo la responsabilità di fare il nostro lavoro seriamente, dimostrando che i corpi intermedi -
quelli che sono vivi e che funzionano - non sono la zavorra di questo Paese". Lo ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, all'evento organizzato al tempio di Adriano per i settanta anni della Confederazione. "Questo compleanno é una sfida", ha quindi sottolineato: "la sfida è l'impegno, di giocare in attacco i prossimi anni. Giocare in attacco vuol dire aiutare le nostre imprese ad essere sempre un passo avanti". "Lo dico chiaramente", ha proseguito Sangalli:  "noi non sentiamo alcuna nostalgia del passato, della Sala Verde e delle cerimonie della concertazione. Sentiamo però la responsabilità di portare la voce dei nostri imprenditori alla politica, al Governo, alle istituzioni Senza i corpi intermedi, una società sana non sta in piedi, si impoverisce e si indebolisce nel tempo". Come "70 anni fa, nel 1945, fra le macerie delle città e delle persone lasciate dalla guerra, i corpi intermedi sono stati tra le prime cose ad essere ricostruite" (nei giorni in cui nasceva Confcommercio, "solo 4 giorni dopo il 25 aprile), "esprimere la propria libertà di mettersi insieme, di rappresentare degli interessi e delle idee, di fare società, senza essere imprigionati nello schema corporativo, era allora un vero atto di ripartenza", così "deve esserlo ancora oggi". Sangalli ha quindi sottolineato "l'orgoglio" ("i nostri sono 70 anni portati con orgoglio, sapendo di rappresentare una parte del Paese a volte silenziosa, ma essenziale, che oggi produce il 40% del Pil e dell' occupazione e che in questi 70 anni ha cambiato gli usi e i consumi degli italiani") e la "responsabilità" ("Questo compleanno vuol dire poi responsabilità: la responsabilità di avere 70 anni, ma di non dimostrarli. La responsabilità di guardare sempre al futuro", ricordando poi parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella: "Tutti devono fare la loro parte per vincere la sfida e ammodernare il Paese", ha detto il presidente della Repubblica. "Ecco - é la risposta di Confcommercio - Le nostre imprese ci sono. I nostri
imprenditori sono pronti. Confcommercio c'é". All' evento inaugurale per i 70 anni di Confcommercio anche "la Signora Elsa, detta Edi, commerciante di abbigliamento di Teramo, 91 anni, da 70 in Confcommercio, e ancora in piena attività", e "Luca, Disheng e Matteo, 27 e 28 anni, che l' anno scorso hanno creato un' applicazione per il turismo e si sono associati a Confcommercio": per un giorno sono il simbolo di tutta la Confcommercio, "70 anni e 700mila imprese, dalla bottega storica alla start up, dal commercio al turismo passando per la logistica e le professioni. Quelli di Confcommercio sono gli imprenditori che incontriamo tutti i giorni nelle nostre strade, nelle nostre vite, nei nostri ricordi". Il compleanno dei settanta anni, ha concluso Sangalli, "lo dedichiamo alle nostre imprese, alle loro fatiche e ai loro successi, alle luci delle
loro vetrine e alle loro idee, a chi resiste e a chi spera".

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