Sangalli: "un patrimonio di imprese che va salvaguardato e rafforzato, non messo in liquidazione"

Sangalli: "un patrimonio di imprese che va salvaguardato e rafforzato, non messo in liquidazione"

DateFormat

4 marzo 2015

"Occorre dare risposte adeguate a chi, oggi in Italia, mantiene fortissima la voglia di fare impresa e ambisce ad una maggiore competitività dell'intero sistema-Paese". Così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha introdotto i lavori del convegno "La certezza dell'impresa per il sistema balneare italiano", aggiungendo che nel campo del turismo c'è "molto, forse fin troppo, da fare". Il turismo è infatti "l'export che ci facciamo in casa, eppure subisce, un asset strategico su cui puntare, anche a partire dalla valorizzazione dell'Expo 2015, che non può essere relegato in posizione subalterna, ma deve essere trattato e considerato come un driver potente,  da sostenere e valorizzare adeguatamente, per il rilancio del sistema Paese". E che "richiede misure mirate in materia fiscale, sul lavoro, per il sostegno della riqualificazione e della promozione", non "l'aumento di tassazione sotto varie forme e a vario titolo, come tasse aeroportuali, addizionali comunali, tributi per l'accesso nei centri storici e per lo sbarco nelle isole minori, imposta di soggiorno". Per Sangalli è invece "giunto il tempo di riforme e di riorganizzazioni che tengano conto delle reali esigenze, degli elementi distintivi e della struttura delle nostre imprese turistiche". A questo proposito, "la questione delle concessioni demaniali attende ancora una soluzione che, tenendo conto della normativa, non comprometta la sopravvivenza di migliaia di imprese balneari che hanno caratteristiche e peculiarità uniche a livello europeo. Un patrimonio di imprese che va salvaguardato e rafforzato, non messo in liquidazione". Non c'è ragione, per il presidente di Confcommercio, di "mettere a rischio tutto ciò con decisioni e interventi che non tengano conto delle specificità e dell'esclusività di queste imprese e del loro ruolo nella nostra offerta turistica". Si tratta di "imprese con peculiarità uniche, che non chiedono privilegi ma trasparenza, equità, responsabilità dalla Pa" e che "meritano uno sforzo condiviso di responsabilità e buon senso" .La soluzione? Per Sangalli è "un consistente allungamento della durata delle attuali concessioni", come già fatto da Spagna e Portogallo.  Oltre a "misure per la salvaguardia di quelle imprese che già ora sono a rischio chiusura a causa di canoni insostenibili e di procedure di decadenza dei titoli di concessione". Le grandi imprese, siano esse dei servizi o dell'industria, "hanno semplicemente bisogno di lavorare in un ambiente almeno buono quanto quello dei partner internazionali: un ambiente amico e non ostile rispetto alla sfida del fare impresa. Perché è dall'impresa e solo dall'impresa che si può ripartire", ha concluso Sangalli.

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca