Tasi, "duello" PD-Forza Italia

Tasi, "duello" PD-Forza Italia

Brunetta va giù duro: "il 16 ottobre ci sarà una grande tragedia per i consumatori italiani e una grande botta per i consumi, si rischia un autunno caldo". Taddei (responsabile economico del Partito Democartico): "altro che botta, diciamo invece no al pessimismo".

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29 luglio 2014

"Il 16 ottobre ci sarà il pagamento della Tasi, una grande tragedia per i consumatori italiani dalla quale arriverà una grande botta ai consumi, si rischia un autunno caldo". Macché "altro che botta Tasi, diciamo invece  no al pessimismo". Il ‘botta e risposta' è arrivato nel corso della tavola rotonda che ha animato il tradizione convegno estivo di Confcommercio su problemi fiscali. Protagonisti  il presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, e il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei.  Il primo, dopo aver definito "ineccepibili gli interventi di Bella e Sangalli, c'è più crescita con minore pressione fiscale" ha invocato nel suo intervento una "operazione verità sui conti pubblici e sulla manovra correttiva: il ciclo economico non dipende dal governo, che però deve prendere atto della situazione" e ha definito il bonus da 80 euro "un pannicello caldo costruito male che ha generato altra incertezza". Quanto al tema specifico del convegno, Brunetta ha sottolineato che "serve la riforma fiscale, immediatamente", lamentando la lentezza dell'esecutivo nell'approntare i decreti per la messa in atto della delega fiscale  e invitando tutti a combattere il clima di incertezza che fa sì che "il consumatore non consuma e l'investitore non investe". L'ex ministro ha anche invitato a cambiare con urgenza le regole del mercato del lavoro: "di fronte alla non crescita bisogna cambiare le regole del gioco". Nella sua replica Taddei ha sottolineato che il nostro Paese sconta oggi un triplo deficit  "fiscale, burocratico e del mercato del lavoro", ma il Pd e il governo hanno comunque "fiducia nel Paese: dobbiamo mettere gli imprenditori in condizioni migliori, perché la loro capacità di reazione è formidabile". Passando a parlare di fisco, Taddei ha sottolineato dapprima che non è possibile "colmare il deficit fiscale se non colmiamo quello burocratico", per poi, parlando di servizi al cittadino, evidenziare che "oggi offriamo servizi sudamericani a prezzi tedeschi: gli italiani non si fidano e fanno bene", mentre il nostro punto di riferimento deve essere la Germania". Il responsabile economico del Pd ha quindi affermato che "il deficit fiscale sarà riassorbito se potremo operare davvero sulla spesa pubblica" e che i soldi verranno presi "non dov'è più facile ma dov'è giusto, scontenteremo molti per fare gli interessi di tutti". Dopo aver detto no alle "operazioni spettacolari del Fisco", Taddei ha concluso ricordando che la priorità del governo è "tagliare le tasse su chi fa impresa e dà lavoro".

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