Turismo, saldo positivo di 13 miliardi

Turismo, saldo positivo di 13 miliardi

Nei primi 11 mesi 2015, secondo Bankitalia, spesi oltre 20 miliardi all'estero e 34 dagli stranieri in Italia. Tra le mete più gettonate figurano i Paesi europei, Spagna e Francia in testa, ma negli Usa c'è la spesa più elevata.

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15 febbraio 2016

La voglia di viaggi non cala tra gli italiani e anche le vacanze brevi, per la prima volta dal 2009 (cioè dalla fase iniziale dell'ultima crisi) non sono diminuite. Il Belpaese resta sempre la meta più gettonata, ma ciò non toglie che due spostamenti su dieci prendano la strada dell'estero. L'identikit del viaggiatore italiano ci viene da due recenti report, dell'Istat e di Bankitalia Secondo l'ultimo report dell'Istituto di statistica, nel 2015 gli spostamenti con pernottamento fuori casa sono stati quasi 58 milioni (più o meno come nel 2014), di cui 24,3 milioni della durata di una/tre notti e 27,8 milioni di durata superiore. In media si sta via per poco meno di sei giorni, il che porta i pernottamenti totali oltre quota 340 milioni. Sono però leggermente diminuiti i turisti, visto che in media nel 2015 si è mosso il 17,3% dei residenti, quasi due punti in meno rispetto al 2014. L'indagine evidenzia anche motivi, destinazioni, tipologia di alloggi, modalità di prenotazione, mezzi utilizzati Ebbene si viaggia nettamente più per vacanza che per lavoro (l'88% contro il 12%), si prediligono le mete nostrane a quelle estere (81,1% contro il 18,9%), ci si concentra sulla stagione estiva (in particolare in Emilia-Romagna e Puglia, mentre d'inverno e in autunno vince il Trentino-Alto Adige). Quanto alla sistemazione prevalgono gli alloggi privati nel settore vacanze (quasi il 57% dei viaggi) e gli alberghi nell'ambito lavoro (tre quarti degli spostamenti). In quasi la metà dei viaggi si parte senza prenotazione e nel caso ci si organizzi prima, in un caso su tre ci si avvale di internet. E ancora: il mezzo preferito è l'auto (61%), seguito dall'aereo (15%) e dal treno (13%). Insomma, un movimento di tutto rispetto quello dei viaggiatori lungo la penisola, in grado di generare un consistente giro di affari. Nel complesso (includendo anche gli stranieri) il fatturato è valutato in circa75 miliardi, dove la parte del leone, circa un terzo, la fa la tavola: secondo un'analisi di Coldiretti 14 miliardi derivano da cibo e bevande in ristoranti, pizzerie, agriturismi e altri u dall'acquisto di prodotti enogastronomici. E quel 20% circa che preferisce esplorare altri Paesi? Secondo le elaborazioni di Banca d'Italia, nel periodo gennaio-novembre 2015 sono stati 56,7 milioni i viaggiatori italiani alle frontiere (intendendo con questa definizione il numero dei passaggi ai confini italiani, inclusi frontalieri e lavoratori stagionali), in aumento del 3% rispetto ai primi undici mesi dell'anno prima (e dopo un 4% nel 204 rispetto al 2013). In totale si tratta di oltre 252 milioni di pernottamenti Per quanto riguarda la spesa turistica all'estero (che include beni e servizi ma non i trasporti internazionali) le rilevazioni di Banca d'Italia ci dicono che ha superato i 20 miliardi ( 1,6% rispetto ai primi u mesi del 2014). La bilancia dei pagamenti turistici si appresta comunque a chiudere in positivo l'anno, visto che le spese dei viaggiatori stranieri in italia - nello stesso periodo- si sono attestate sui 34 miliardi ( 4,5%), con un avanzo di oltre 13 miliardi (dai u dello stesso periodo 204). Tornando ai flussi degli italiani oltreconfine, sono le regioni di confine o quelle più abbienti a registrare la spesa turistica più elevata all'estero: a fronte di una media nazionale di 34 euro procapite, il Trentino Alto Adige supera i 600 euro, mentre Lombardia e Friuli Venezia Giulia va non oltre i 500; all'ultimo posto troviamo invece Sicilia e Calabria che non arrivano ai 100 euro. Quanto alle mete straniere più visitate i dati di Banca d'Italia sulla spesa coincidono più o meno con quelli dell'Istat sul numero dei viaggi: Spagna, Francia e Germania sono prime rispettivamente per le vacanze lunghe, per quelle brevi e per il business, mentre Marocco e Stati Uniti prevalgono tra le destinazioni extraeuropee.

tratto da Il Sole 24 Ore di Rossella Cadeo

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