Unioncamere: tra gennaio e marzo inversione di tendenza per le cessazioni

Unioncamere: tra gennaio e marzo inversione di tendenza per le cessazioni

Il sistema delle imprese italiane "chiude in rosso" il primo trimestre dell'anno con 24.490 imprese in meno ma riprende un po' di fiato: nello stesso periodo del 2013, all'appello mancarono oltre 31mila imprese.

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24 aprile 2014

 

Chiude ancora in rosso il sistema delle imprese italiane ma riprende un po' di fiato rispetto allo scorso anno. Il saldo del primo trimestre 2014 registra un calo di 24.490 imprese, con una decisa inversione di tendenza rispetto al 2013, quando all'appello ne mancarono oltre 31mila. Sono i dati sulla nati-mortalita' delle imprese italiane rilevati da Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta per Unioncamere da InfoCamere. Sul risultato ha influito, in particolare, il rallentamento delle cancellazioni (10mila in meno rispetto al primo trimestre del 2013 pari al 6,7%), che ha compensato il lieve calo delle iscrizioni (-3mila, pari al 2,7%). Dal punto di vista delle forme giuridiche, il contributo positivo piu' consistente al saldo e' venuto dalle imprese costituite in forma di societa' di capitali (+9.387). A livello geografico, ad eccezione del Lazio rimasto stabile, tutte le Regioni hanno saldi negativi, con in testa Friuli Venezia-Giulia (-1,17%), Marche (-0,81%) e Piemonte (-0,78%). Tra i settori, saldi positivi  unicamente nelle attivita' di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+1.817 unita'), assistenza sociale (+332) e nella fornitura di energia (+213). I dati indicano anche un aumento del 22% dei fallimenti rispetto al trimestre 2013, che riguarda tutte le forme societarie, capitale (+22,6%), persone (+23,5%) e individuali (+25%). Pur continuando ad avere un trend negativo, i dati Unioncamere indicano un miglioramento del saldo dei tre settori piu' piu' consistenti dell'economia, costruzioni (-0,98% contro -1,40%), commercio (- 0,45% contro -0,59%) e attivita' manifatturiere (-0,65% contro -0,88%). ''La riduzione delle chiusure e' un segnale positivo per le imprese che cominciano ad avvertire un cambiamento e cercano di cogliere le opportunita' di rilancio dei consumi'', commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, nel rilevare pero' l'incertezza del quadro complessivo. ''I provvedimenti economici in via di definizione - conclude - devono restituire fiducia a chi vuole scommettere sull'impresa; le riforme allo studio devono essere fatte con urgenza, bene e per durare. Agli imprenditori piu' che gli incentivi, servono norme piu' stabili e piu' semplici, solo cosi' si torna ad avere fiducia e dunque a investire, a creare occupazione e a crescere''. 

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