Al via la seconda giornata, Micheli: "E' tempo di cambiamenti e di segnali concreti"

Al via la seconda giornata, Micheli: "E' tempo di cambiamenti e di segnali concreti"

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5 novembre 2014

"Evoluzione e cambiamento sono non solo le parole chiave che abbiamo scelto per il titolo di questa nostra due giorni, ma il fil rouge che in un certo senso lega le vicende europee e quelle di casa nostra in questi ultimi mesi". Con queste parole il presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio, Alessandro Micheli, ha inaugurato la seconda giornata di lavori del Forum ospitato dal Maxxi di Roma. Il cambiamento, per Micheli, deve esserci "innanzitutto in Europa, dove è arrivato il tempo di mettere da parte rigidità ed eccessi di burocrazia per lasciare spazio ad una maggiore flessibilità delle finanze pubbliche che può contribuire a risanare le zoppicanti economie di alcuni Paesi e rilanciare lo sviluppo". Sul piano nazionale, il presidente dei Giovani imprenditori ha sottolineato che "famiglie e imprese si aspettano ora segnali concreti. Occorre qualcosa di più profondo e incisivo rispetto a quello che fino ad oggi è stato fatto e che è stato percepito solo come un annuncio e un timido segnale di cambiamento". "E' ora – ha aggiunto- di mettere in campo quello che serve veramente al Paese, quello che le imprese chiedono e si aspettano, soprattutto quelle del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti che vivono di domanda interna e che più di altre hanno pagato caro il prezzo di una crisi che sembra non finire mai". Ciò che serve davvero è "un vero e proprio shock per far ripartire i consumi, perché l'economia si rimette in moto solo se riparte la domanda interna". Da questo ounto di vista, ha ribadito Micheli, "la legge di stabilità è troppo timida sia nei tagli di spesa che nella riduzione delle tasse". Anzi, "prevede incrementi dell'Iva e delle accise che determineranno un aggravio fiscale con inevitabili effetti depressivi su Pil e consumi". Quanto al mercato del occupazionale, "il Governo sta facendo un grande lavoro e il jobs act può essere una grande occasione visto che molti dei principi contenuti della legge delega vanno nella giusta direzione, ma secondo noi il contratto unico a tutele crescenti non è la soluzione ai problemi occupazionali del nostro Paese. La linea da seguire deve essere quella della flessibilità, della riduzione del costo del lavoro, della semplificazione". "I giovani imprenditori – ha concluso Micheli - sono pronti a confrontarsi con nuovi e più evoluti scenari, anche attraverso una nuova cultura d'impresa, più moderna e innovativa. Ma accanto a questo servono politiche mirate ed efficaci, strumenti adatti, risorse adeguate, altrimenti, l'Italia che verrà, probabilmente, non sarà molto diversa da quella attuale".

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