"Riformiamo il mercato del lavoro"

"Riformiamo il mercato del lavoro"

Il Presidente di Confcommercio, intervenuto al convegno della Fipe sul lavoro nel turismo, ha ribadito l'importanza della differenziazione contrattuale. Per il sottosegretario al Welfare Sacconi "bisogna introdurre forme di lavoro flessibile".

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30 gennaio 2002

Billè su turismo e lavoro: “Necessario riformare le regole del mercato”

 

Si è tenuto oggi a Roma, presso la sede della Confcommercio, il convegno “Il mercato, le regole, la qualità: quale lavoro nel turismo”, organizzato dalla Fipe e da Confturismo alla presenza del Sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi, il Presidente della Commissione Lavoro del Senato Domenico Zanoletti e il Sen. Tiziano Treu. Ad aprire i lavori è stato il Presidente di Confcommercio Sergio Billè, che ha sottolineato come nel futuro contratto del settore, nel quale lavorano 1.300.000 persone e che sta purtroppo ancora scontando le conseguenze dell’11 settembre, “si debba guardare avanti”. “Ci auguriamo – ha detto Billè – un sereno e costruttivo confronto tra le parti quando concluderemo il contratto. Non sarà facile trovare un accordo, ma l’importante è che tra imprese e sindacati prevalga la logica del buonsenso”. Per il Presidente di Confcommercio è necessario che al settore del turismo venga riconosciuta una sua specificità che dunque necessita di contratti di lavoro differenti e decentrati territorialmente. “Maggiore flessibilità dei contratti non vuol dire però – ha ricordato Billè – lavoro precario. Il punto è che senza riformare le regole del mercato del lavoro non si va da nessuna parte”. A proposito di mercato del lavoro, Billè ha accennato anche al problema dell’Art 18: “ E' sbagliato – ha detto Billè - utilizzare l’articolo 18 come merce di scambio dando 750 milioni di euro in più al pubblico impiego. E’ un conto salato da far pagare a chi ha fatto dell’articolo 18 un’inutile crociata”.

Billè ha quindi analizzato alcune delle figure contrattuali più significative per il settore dei servizi: apprendistato e part time. “L’apprendistato e il part time devono avere una regolamentazione più precisa ma soprattutto più snella per consentire alle imprese di fare maggiormente ricorso a queste soluzioni. Per il part time ad esempio – ha ricordato Billè- scontiamo ancora i danni fatti dal Ministro Salvi che ci fece tornare indietro nel tempo. Invece, questo è un istituto che se meglio strutturato potrebbe offrire tante possibilità”. Altro punto fondamentale toccato dal Presidente della Confederazione è stato quello dell’orario di lavoro: “Un settore come il nostro, nel quale a picchi molto alti di domanda si succedono periodi di stanca, avrebbe bisogno di orari più flessibili”. Quindi Billè ha concluso il suo intervento ricordando che se “potremo contare su riforme strutturali che chiediamo da tempo, il settore potrà dare lavoro in futuro a circa 40000 persone all’anno”.

Il Presidente della Commissione Lavoro Zanoletti, ha sottolineato come in materia di turismo e lavoro il governo non abbia intenzione di “fare attendismo legislativo”. Per l’ex Ministro del Lavoro Tiziano Treu, “non si può più pensare ai contratti collettivi prendendo a modello quelli dei metalmeccanici. Il futuro dell’organizzazione economica sta nei servizi alle imprese e alle persone”. Secondo Treu “serve una contrattazione territoriale e regole chiare”. Infine il Sottosegretario Sacconi ha ricordato come il mercato italiano del lavoro sia il “peggiore d’Europa” e come tuttavia il Libro Bianco sul mercato del lavoro, elaborato dall’esecutivo sia stato “tranne che per una sola parte” una buona base di partenza per avviare il dialogo sociale. Resta comunque fondamentale per Sacconi “dotare il mercato di alcune forme di lavoro flessibile”.    

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