1) SANGALLI: "LA RISORSA MARE DIVENTI UN'OPPORTUNITÀ PER TUTTI"

1) SANGALLI: "LA RISORSA MARE DIVENTI UN'OPPORTUNITÀ PER TUTTI"

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30 maggio 2008
Assemblea Federagenti: l'intervento del presidente di Confcommercio

Sangalli: "la risorsa mare diventi un'opportunità per tutti"

 

Pubblichiamo qui di seguito il testo dell'intervento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, alla 59ma Assemblea di Federagenti.

         

 

"Desidero innanzitutto ringraziare il presidente di Federagenti, l'amico Umberto Masucci, per avermi invitato a condividere con voi questo momento così importante per la federazione e per il settore.

Il mio ringraziamento a Masucci va anche e soprattutto per il contributo che fornisce alla Confcommercio con la sua presenza in Giunta e con il lavoro, che  è stato appena ricordato, che stiamo svolgendo insieme alla Commissione Consiliare per le Politiche Portuali per stimolare la costituzione presso le nostre associazioni territoriali dei tavoli permanenti di confronto tra tutti gli attori della filiera.

Perché i porti sono da sempre una porta sul mondo, ma contemporaneamente costituiscono per i territori che li ospitano, per le città e per gli abitanti un opportunità di crescita e sviluppo, un luogo di lavoro, di incontro e di scambio.

Perché lo scambio è reciproco, dal porto al territorio e viceversa. Ed è il valore aggiunto delle attività indotte o attratte dai porti che può determinare, oltre al volume degli scambi, dei traffici e dei movimenti passeggeri, il successo durevole di un porto.

Basti pensare che in Italia la quasi totalità dei porti è situata all'interno delle città, spesso di grande interesse culturale e turistico.

E allora la filiera logistico portuale diventa un insieme nel quale sono coinvolte innumerevoli componenti, che possono lavorare congiuntamente nel reciproco interesse.

E' questo l'obiettivo che si prefigge Confcommercio, al cui interno sono rappresentate, oltre a gran parte delle categorie direttamente impegnate in attività portuali – dalla Federpiloti, i piloti dei porti, agli ormeggiatori, con l'Angopi, dall'armamento di linea, con Fedarlinea, agli spedizionieri doganali, con l'Anasped – le imprese della logistica e dei trasporti, riunite in Conftrasporto, quelle impegnate nel commercio con l'estero, l'AICE e l'ALCE, ma anche i distributori, all'ingrosso e al dettaglio, di carburanti e prodotti petroliferi, gli operatori turistici, riuniti in Confturismo e l'intero settore commerciale, che delle città è l'ossatura portante.

D'altronde lo stesso Libro Verde "Verso la futura politica marittima dell'Unione: Oceani e mari della visione europea", adottato dalla Commissione Europea ha espressamente richiamato l'opportunità di un approccio globale ed intersettoriale al governo del mare e delle attività marittime sottolineando l'esigenza di una governance concertata con tutti i diversi portatori di interesse.

In particolare il Libro Verde recita "I porti costituiscono uno dei migliori esempi del legame che le regioni costiere assicurano tra attività terrestri e marittime. Maglie essenziali della catena logistica mondiale, essi sono sedi di attività commerciali, e offrono spazi residenziali ed infrastrutture turistiche. Inizialmente destinati in prevalenza ad un unico tipo di attività, essi sono divenuti centri multifunzionali."

L'obiettivo deve esser quello di consentire alle città che ospitano i porti non solo di essere accomunati a questi dalla sola vicinanza spaziale, ma di diventare attraverso percorsi di sviluppo comuni vere città portuali.

Bisogna quindi continuare a lavorare con gli enti locali affinché si possa arrivare ad una piena integrazione tra urbanistica generale e urbanistica commerciale, ripensare il marketing territoriale della destinazione Italia anche in funzione della fruizione turistica dei territori serviti dai porti, una ricchezza che pochi scali internazionali possono vantare, e qualificare i porti come prezioso primo anello della catena dell'accoglienza.

Bisogna potenziare le infrastrutture e la logistica, affinché i flussi attivati dai porti possano trovare servizi in grado di trasformarli, valorizzarli, trasportarli e distribuirli.

Bisogna insomma, come abbiamo evidenziato nel manifesto programmatico di Confcommercio - "Crescere di più, crescere meglio. Venti tesi per una legislatura costituente" - riuscire a recuperare lo svantaggio competitivo in termini di infrastrutture e trasporti – che si traducono in una maggiore incidenza sulle attività produttive per costi di tali servizi di circa 4 punti percentuali rispetto alla media europea – con una azione coordinata sulle regole che governano il funzionamento del settore e con investimenti mirati, che consentirebbero di conseguire risparmi per il sistema Paese nell'ordine di 40 miliardi di euro l'anno.

E' un percorso obbligato, che non possiamo rimandare di intraprendere.

Alcuni segnali positivi già nel 2007 ci sono arrivati, a cominciare dallo sviluppo delle Autostrade del Mare – di cui proprio Livorno è uno snodo strategico - che hanno visto un aumento dei Tir imbarcati su navi  del 20% e che ci auguriamo possa ulteriormente aumentare grazie  alla piena operatività dell'ecobonus nel 2008.

Anche i segnali che ci arrivano dal nuovo governo sono confortanti, a cominciare dal riaccorpamento del Ministero dei Trasporti con quello delle Infrastrutture, una scelta che sicuramente consentirà di ottimizzare gli interventi e di evitare "buchi" o sovrapposizioni.

Così come, nello specifico, mi unisco all'amico Masucci nel riconoscere al Ministro Matteoli di aver individuato le priorità necessarie a far recuperare competitività ai porti italiani, cogliendo appieno i punti di forza e di debolezza della legge sugli assetti portuali che mi auguro si tradurranno in un lavoro comune per procedere alle modifiche, ormai improcrastinabili, necessarie al rilancio del settore.

Perché è interesse del Paese, che conta 8.000 chilometri di coste, fare in modo che la risorsa "mare" diventi una opportunità per tutti.

Come diceva Giovanni Verga, nei Malavoglia : "Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di la dove nasce e muore il sole".

E allora ascoltiamolo".

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