17 marzo: negli alberghi agitazione ma non serrata

17 marzo: negli alberghi agitazione ma non serrata

Federalberghi ha deciso di accettare le prenotazioni "unicamente per onorare i 150 anni dell'Unità d'Italia e non arrecare ulteriore danno al settore". Bocca: "a rischio migliaia di imprese".

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3 marzo 2011

Federalberghi, pur mantenendo lo stato di agitazione per l'introduzione dell'imposta di soggiornocon il federalismo fiscale, ha deciso di ''accettare le prenotazioni alberghiere per il 17 marzo unicamente per onorare il 150 dell'Unità d'Italia e non arrecare ulteriore danno al settore''. ''Cancellata nel 1989, - sostiene il presidente Bernabò Bocca - la sua rinascita con il vertiginoso importo fino a 5 euro a notte rischia di mettere fuori mercato migliaia di imprese. Questa tassa dovrà pagarla chi dorme fuori casa non solo per vacanza, ma anche se in viaggio per lavoro o per motivi di salute e, paradosso dei paradossi, anche se residente nello stesso Comune dove se, per
qualsivoglia motivo, dovesse soggiornare''. ''Inoltre essa non aiuta la ripresa economica ed anzi ci
allontana da quell'alleggerimento della pressione fiscale su imprese e lavoro che da sempre andiamo reclamando. Ad aggravare ancor più la situazione - conclude Bocca - la sola introduzione
dell'Imu arrecherà aumenti di costo per le imprese alberghiere pari al 18% rispetto a quanto attualmente sopportano per l'Ici''.

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