2) L'intervento di Giuseppe Roscioli (presidente di Confcommercio Roma)

2) L'intervento di Giuseppe Roscioli (presidente di Confcommercio Roma)

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1 dicembre 2011

 

 

 

“Anzitutto l’Italia”

Stati Generali di Confcommercio-Imprese per l’Italia

Roma, 1 dicembre 2011

 

 

INTERVENTO DI GIUSEPPE ROSCIOLI

PRESIDENTE CONFCOMMERCIO-IMPRESE PER L’ITALIA

PROVINCIA DI ROMA CAPITALE

 

 

 

 

Consentitemi innanzitutto di ringraziare il Presidente Sangalli per aver scelto Roma come ultima tappa degli Stati Generali e per aver fissato questo importante appuntamento il giorno dell’Assemblea Confederale.

 

Coincidenza che testimonia la particolare attenzione alla centralità di Roma come fulcro di un programma di sviluppo che mira al rilancio dell’Italia attraverso l’analisi degli interessi generali e lo studio di proposte concrete provenienti dal mondo delle imprese.

 

È una responsabilità che vogliamo condividere e di cui sentiamo tutta l’urgenza per evitare che dalla “non crescita” precipitiamo in una fase di recessione da cui sarà difficile risollevarsi.

 

Da dove ripartire, dunque, se non da quel sistema di impresa diffusa che costituisce la struttura portante dei processi di sviluppo territoriale e, in particolare, dai servizi di mercato che rappresentano il 58% del PIL del nostro Paese?

 

Se vogliamo riprendere a marciare nella giusta direzione, occorre puntare su quei settori fondamentali che restano trainanti per la nostra economia.

 

E con ciò mi riferisco ai nostri settori: alla rete distributiva, al comparto dei servizi e al turismo.

 

A Roma il terziario di mercato, che contribuisce per l’65 % al Pil complessivo della città, ha dimostrato di saper reagire con duttilità e creatività ai mutamenti di scenario e all’andamento congiunturale.

 

Parliamo, per lo più, di micro, piccole e medie imprese che oggi, però, dopo aver fatto ricorso a tutte le loro energie, chiedono scelte e interventi immediati per poter affrontare, indipendentemente dalla loro dimensione, una competizione sempre più agguerrita e priva di regole.

 

Ora è necessario fare un passo in più e varare con determinazione un piano a sostegno delle PMI che, impegnando la classe politica a tutti i livelli, si traduca realmente in semplificazione delle procedure, accesso al credito, garanzia di tempi certi nei pagamenti, innovazione e possibilità di aggregazione tra imprese (distretti, reti, consorzi).

 

Ma gli imprenditori romani si trovano a fare i conti anche con le criticità di una città che, nel suo ruolo di Capitale del Paese, risente pesantemente della mancanza di infrastrutture e di iter decisionali più snelli.

 

Né posso tralasciare i gravi problemi di viabilità e mobilità, fattori che incidono profondamente sulla rete degli scambi e sull’economia del nostro territorio.

 

Per questo desidero rivolgere un caloroso ringraziamento al Ministro Passera per aver approvato con i suoi Colleghi, come primo atto del Consiglio dei Ministri, il secondo decreto su Roma Capitale.

 

Un atto importante per accrescere la competitività della nostra città attraverso procedure di approvazione più rapide, risorse per valorizzarne il patrimonio artistico e competenze dirette per promuovere il turismo sul piano internazionale.

 

A Roma il turismo non è solo il settore che contribuisce maggiormente alla ricchezza della città (costituendo il 10,2% del PIL complessivo), ma è anche un vero e proprio volano dell’economia locale, con un’occupazione di forza lavoro (fra diretto e primo indotto) di 120.000 unità.

 

Per questo consideriamo strategici l’ampliamento dell’aeroporto Leonardo da Vinci, la realizzazione del II Polo turistico e la riqualificazione del litorale.

 

Un inciso: rischiamo di far chiudere migliaia di stabilimenti balneari se non si trova urgentemente il modo di estrapolarli dalla normativa comunitaria che prevede il rinnovo delle concessioni attraverso l’evidenza pubblica.

 

Dunque, abbiamo la voglia ed il coraggio di affrontare le grandi sfide che attendono la Capitale e che rappresentano per tutti noi un’imprescindibile opportunità. Mi riferisco prima di tutto alle Olimpiadi 2020, un sogno che può diventare realtà.

 

Ma, per fare questo, è necessario avere tutte le carte in regola.

 

Solo assicurando a tutti di poter lavorare in un clima di sicurezza, possiamo guardare al domani in una prospettiva di crescita.

 

La criminalità, l’abusivismo e la contraffazione sono piaghe capaci di sottrarre alle attività commerciali ingenti capitali, compromettendone il loro stesso futuro.

 

È di questa settimana la firma del “Patto per il Lazio sicuro”, al cospetto del neo-Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, finalizzato alla realizzazione di politiche ed interventi integrati sul piano della prevenzione sociale.

 

Un traguardo significativo, ma è necessario investire ancora di più, varando norme più efficaci e garantendo risorse adeguate alle Forze dell’Ordine.

 

In sintesi, abbiamo bisogno di risposte tangibili: più legalità e meno burocrazia; più accesso al credito e meno pressione fiscale; e soprattutto, abbiamo bisogno di nuove politiche di rilancio che valorizzino le specificità territoriali.

 

Roma è la porta d’ingresso del nostro Paese ed è da qui che dobbiamo ripartire per una nuova stagione di dinamismo e di crescita per l’impresa Italia.

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