3) La sintesi della ricerca

3) La sintesi della ricerca

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13 ottobre 2009

 

La ricerca

 

Il report si articola in tre dimensioni: un’overview sullo scenario di mercato italiano aggiornato con le previsioni di chiusura 2009, un focus sulle performance e le tendenze delle aziende dell’Offerta e una accurata stima sulle propensioni e le priorità degli investimenti in IT della Domanda nei prossimi 12 mesi, realizzata da Nextvalue su un panel di 500 aziende utenti.

Tre sono anche gli obiettivi che hanno guidato la ricerca: fornire uno strumento efficace a supporto della definizione delle strategie di posizionamento competitivo dell’offerta ICT, essere un punto di riferimento per i decision maker delle aziende utenti, e, infine, costituire un elemento di riflessione propositiva e di stimolo per lo sviluppo strategico del sistema nel suo complesso.

 

 

Lo scenario del mercato IT italiano nel 2009

 

Il mercato IT italiano nel 2009 cala complessivamente del -4,5% su base annua, con un volume complessivo di 20.863 Milioni di Euro, il dato peggiore dal 2001.

Il dato più negativo è quello del mercato dei Servizi IT, che rimane in valore assoluto quello più consistente (9.379 Milioni di Euro) e che segna una flessione del -6,3% (era del +1,6% lo scorso anno e +1,5% nel 2007).

In frenata anche l'hardware: -5,1%, con un volume di 7.249 Milioni di Euro.

La spesa per il software nel 2009 ammonta a 4.235 Milioni di Euro e cresce del +0,6% (rispetto al 3,8% dello scorso anno e al +3,4% del 2007), trainata dal Middleware.

 

La forte flessione della spesa IT è da ricondurre, oltre che agli effetti della congiuntura negativa, anche a ragioni di natura endogena che impattano il sistema della domanda e dell’offerta, quali il downpricing di prodotti e la riduzione strutturale delle tariffe di molti servizi.

A questi si aggiungono la generale rinegoziazione dei contratti in essere in funzione del maggiore controllo dei budget IT da parte di tutte le aziende. Unica controtendenza gli interventi di consolidamento e virtualizzazione, sia pure accompagnati dalla rinegoziazione dei contratti. Per le medie e le piccole imprese si tratta più pragmaticamente di tagliare investimenti non più consentiti dal flusso di cassa.

 

Gli investimenti delle Imprese Top, che rappresentano circa il 50% del mercato IT, nel 2009 sono in calo del -6,6%.

Quelli delle Imprese Medie (nella loro accezione generale che comprende imprese Medio Grandi, Medie e Medio Piccole) coprono circa il 26% del mercato, con un tasso medio in calo del -4,3%.

Le Imprese Piccole e Micro, che sono per numerosità e capillarità l’asse portante della nostra struttura economica, continuano ad evidenziare le criticità strutturali di un approccio spesso opportunistico all’innovazione; i loro investimenti rappresentano solo il 18% dell’intero mercato IT e subiscono una flessione rispettivamente del -1,3% (Imprese Piccole) e del -0,5% (Imprese Micro).

 

Puntando l’obiettivo sull’andamento dei principali segmenti di mercato, le Banche continuano ad essere il maggior spender IT, con una spesa di 4.641 Milioni di Euro, anche a fronte della peggiore performance del mercato (-6,5% sull’anno precedente).

Al secondo posto l’Industria, con 4.314 Milioni di Euro (-5,5%).

Fra i primi posti, per volume, anche le Telecomunicazioni e Media, con 2.464 Milioni di Euro (-4,7%), e il Commercio, Distribuzione e Servizi, con 2.320 Milioni di Euro (-5,4%).

Notizie più positive dal settore Consumer: se è vero che il comparto avverte in presa diretta le difficoltà dell’economia e il peso dell’inflazione, è altrettanto vero che il consumatore italiano mantiene una buona propensione all’acquisto high-tech, segnando un +1,6% rispetto allo scorso anno, e rappresentando nel complesso il 6% dell’intera spesa IT.

 

 

I mercati: Software, Servizi e Hardware

 

Il Software

 

Se è vero che il Software è sinonimo di innovazione e di intelligenza di processo, è molto significativo il fatto che questo comparto, nonostante la flessione generale dell’economia e del settore IT in particolare, mostri una crescita, seppur marginale, raggiungendo nel 2009 un valore di 4.235 Milioni di Euro (+0,6%). Nello specifico delle componenti:

- Il Software di Infrastruttura (Middleware) è il segmento che ha le migliori performance: +4,0% per 1.340 Milioni di Euro e cresce per il settimo anno consecutivo a ritmi elevati.

- Il Software Applicativo segna una flessione del -0,4% (2.370 Milioni di Euro). Le migliori performance sono del Content Management (+2,2%) e della Business Intelligence (+1,3%); la peggiore è quella dei Package Gestionali, che continua la fase negativa già registrata gli scorsi anni (-3,9%).

- Il Software di Sistema segna un -3,1% per 525 Milioni di Euro.

 

 

I Servizi IT

 

Ai Servizi IT gli utenti destinano la quota di investimenti maggiore ed essi rimangono pari al 45% dell’intera spesa IT: in valore assoluto ciò corrisponde a 9.379 Milioni di Euro a fronte del calo del -6,3% rispetto all’anno scorso.

Il deciso calo deriva dalla carenza di nuovi progetti, che incide in particolare sulle componenti della System Integration, dei Servizi Professionali di Sviluppo e Manutenzione Software e sulla Formazione. Queste registrano variazioni di decrescita annua comprese tra il -6,8% ed il -7,9%, mentre va meglio la spesa per i Servizi di Consulenza (-3,3%) in conseguenza della necessità di far evolvere e sfruttare al meglio il patrimonio applicativo e di preparare piani contingenti. Il comparto della Formazione si conferma al momento in forte flessione, con un -6,8%.

 

 

L’Hardware

 

Anche il comparto dell’Hardware subisce un calo del -5,1%, passando dai 7.635 Milioni di Euro spesi nel 2008 ai 7.249 Milioni di Euro previsti per il 2009.

Il comparto rappresenta circa il 35% dell’intera spesa IT nazionale e, a sua volta, la spesa per i soli PC è circa il 59% degli investimenti in prodotti Hardware, costituendone la voce principale. A soffrire maggiormente, anche per motivi di evoluzione tecnologica, sono in particolare le vendite di PC Desktop e Server, mentre le vendite di Notebook e degli apparati di Storage registrano ancora tassi di crescita positivi.

 

 

La domanda di Software e Servizi

 

Come consuetudine, le rilevazioni sulla domanda di Software e Servizi IT sono state effettuate grazie al lavoro di un panel di 500 aziende utenti (che rappresenta l’universo medio dei clienti business di informatica) nel periodo maggio-giugno 2009 e cui hanno aderito i Responsabili IT.

Il 44,3% dei CIO pone al vertice delle proprie priorità l’ottimizzazione dei costi, con un trend in netta contrazione rispetto al 75,2% registrato nel 2008 e al 67,7% del 2007; ciò è un chiaro segnale del fatto che in azienda, per fare efficienza, non si può continuare soltanto a tagliare i costi: una volta ottimizzati i costi di gestione, anche attraverso i tagli, la strada da percorrere diventa quella della Ristrutturazione/Riorganizzazione (15,6%), della Reingegnerizzazione dei Processi e dell’organizzazione (13,8%) e dell’Espansione sul mercato attuale (12,1%); la strategia di taglio dei costi non è replicabile e la crescita deve necessariamente passare per l’innovazione.

 

L’indicazione prevalente circa la variazione di budget IT prevista per i prossimi 12 mesi è “nessuna variazione” che registra il 48% dei consensi; la restante quota si spartisce in un 36,4% di aziende che dichiarano riduzioni del budget a fronte di un 15,6% di aziende che invece registrano incrementi.

La distribuzione di quest’anno rispetto a quella riscontrata lo scorso anno (il 97,3% del Panel dichiarava nel 2008 che il budget non avrebbe subito modifiche nell’arco dei successivi 12 mesi) dimostra una più marcata attenzione e risposta alla variabilità delle condizioni al contorno.

 

L’84,2% delle imprese dichiara un budget IT inferiore al 2% del fatturato, rispetto a quanto rilevato nella scorsa edizione del Report, si prefigura uno scenario alquanto insolito e caratterizzato da una estremizzazione delle tendenze; infatti, da un lato, tra le organizzazioni che dedicano meno del 2% del loro fatturato al budget IT prevalgono di gran lunga quelle che vi dedicano meno dell’1%; dall’altro, tra le organizzazioni che si collocano sull’altro versante, con budget sopra la soglia del 2%, predominano i maggiori spender, ovvero coloro con un budget IT maggiore del 3,5% del fatturato.

 

Come di consueto la ricerca offre un ampio spaccato sulle intenzioni e le priorità di investimento IT nei prossimi 12 mesi, espresso attraverso mappe di attrattività.

Per quanto riguarda il Software applicativo, è come sempre elevata l’attenzione dei CIO verso le soluzioni di Extended ERP e per tutto ciò che concerne il Content Management, ovvero la gestione dell’informazione come asset e supporto dei processi. Inoltre, a conferma di quanto già emerso l’anno scorso, l’attenzione al cliente è tra le principali preoccupazioni delle aziende intervistate infatti il Customer Relationship Management (CRM) presenta contemporaneamente alti livelli di Intenzione e Priorità di Investimento da parte dei CIO intervistati.

Nel comparto delle Infrastrutture tecnologiche troviamo ai primi posti gli investimenti in Sicurezza, Backup e Recovery, System e Network Management e in Storage ed ILM.

Da segnalare che il Cloud Computing è entrato prepotentemente quest’anno fra le citazioni degli intervistati, presentandosi da subito ad alta Priorità di Investimento.

Per i Servizi IT, sono ai vertici delle priorità i Servizi di sviluppo e manutenzione software e i Servizi di Formazione Tecnica.

 

E’ confermato buono, infine, il livello di soddisfazione relativo al proprio fornitore ICT abituale: è pari a 7,2, in una scala da 1 a 10 (lo scorso anno era 7,6).

 

 

 

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